Largo ai giovani e al ricambio generazionale nelle Pubbliche Amministrazioni: è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la circolare, siglata lo scorso dicembre dal Ministro Marianna Madia, che vieta l’affidamento di ruoli dirigenziali e incarichi pubblici di rilievo ai pensionati.
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Una misura che si propone di «evitare che il conferimento di alcuni tipi di incarico sia utilizzato dalle Amministrazioni Pubbliche per continuare ad avvalersi di dipendenti collocati in quiescenza o, comunque, per attribuire a soggetti in quiescenza rilevanti responsabilità nelle amministrazioni stesse, aggirando di fatto lo stesso istituto della quiescenza e impedendo che gli incarichi di vertice siano occupati da dipendenti più giovani.»
La normativa è ha efficacia dal 25 giugno 2014, quindi i pensionati che hanno ottenuto incarichi prestigiosi nella PA prima di questa data potranno conservare la poltrona assegnatagli. Ci sono, tuttavia, alcune deroghe ed eccezioni: potranno continuare a essere affidate ai pensionati le collaborazioni non retribuite fino a 12 mesi, la docenza, gli incarichi all’interno dei comitati scientifici e nelle commissioni di concorso, così come il ruolo di commissario straordinario temporaneo all’interno di enti pubblici.
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