Tecnologia e privacy sul lavoro

di Teresa Barone

23 Aprile 2015 09:00

Quali sono i limiti imposti al datore di lavoro nel controllo dei pc usati dai dipendenti?

La tecnologia sul lavoro agevola comunicazione e condivisione, rendendo meno pesanti alcune mansioni e ottimizzando i tempi. Una preoccupazione comune ai dipendenti, tuttavia, riguarda la tutela della propria privacy in ufficio, spesso messa a rischio proprio dal costante utilizzo delle risorse informatiche.

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Quali poteri di controllo hanno i datori di lavoro? Secondo la nota diffusa dal Garante della Privacy (newsletter 14 febbraio 2013, n. 369), le aziende possono controllare i contenuti dei pc utilizzati dai dipendenti solo dopo aver informato adeguatamente i lavoratori riguardo l’accesso ai dati e garantendo il rispetto della loro dignità.

I dipendenti, quindi, devono conoscere la normativa che riguarda i limiti di utilizzo dei dispositivi informatici aziendali ed essere messi al corrente di eventuali controlli, finalizzati generalmente alla verifica del corretto svolgimento delle prestazioni lavorative.

L’attività di controllo, tuttavia:

«può essere svolta solo nel rispetto della libertà e della dignità dei lavoratori e della normativa sulla protezione dei dati personali che prevede, tra l’altro che alla persona interessata debba essere sempre fornita un’idonea informativa sul possibile trattamento dei suoi dati connesso all’attività di verifica e controllo.»

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