Fisco: validi gli atti siglati dai dirigenti decaduti

di Teresa Barone

27 Aprile 2015 08:00

Una sentenza della TPM potrebbe mettere in dubbio la validità degli atti siglati dai dirigenti decaduti, ma l?Agenzia delle Entrate smentisce.

L’Agenzia delle Entrate sottolinea la validità degli atti siglati dai dirigenti giudicati illegittimi dalla Corte Costituzionale lo scorso 17 marzo. L’occasione è la pubblicazione di una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria di Milano (3222/25/15) che ha recentemente annullato un atto di accertamento.

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Secondo il Fisco, infatti, non vi è alcun collegamento con la sentenza della Corte Costituzionale e pertanto questa delibera non rappresenta un “precedente” per quanto riguarda la presunta nullità delle cartelle sottoscritte dai dirigenti decaduti. La CTM, infatti:

«Non ha annullato l’atto di accertamento dell’Agenzia delle Entrate in quanto sottoscritto da un funzionario incaricato di funzioni dirigenziali decaduto per effetto della sentenza della Corte costituzionale del 17 marzo 2015, n. 37. La Commissione, nella sua decisione, ha invece rilevato la nullità dell’atto in quanto “sottoscritto da soggetto non dotato di nona qualifica funzionale”, ritenendo non provata, in questo singolo giudizio, l’appartenenza del funzionario che ha sottoscritto l’atto alla carriera direttiva (ex nona qualifica funzionale).»

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L’Agenzia delle Entrate si appella, inoltre, a un’altra recente decisione assunta dalla Commissione Tributaria Provinciale di Gorizia (n. 63/01/2015) che sottolinea come la sentenza costituzionale non possa:

«comportare affatto la caducazione (nullità)” degli atti impugnati.»