La Camera ha detto si alla Riforma della Scuola, il decreto che impone notevoli cambiamenti per studenti, docenti e presidi: per quanto concerne questo ruolo, l’approvazione dell’articolo 9 ha sancito l’introduzione delle nuove funzioni che faranno capo ai dirigenti scolastici a partire da settembre, con alcune novità rispetto a quanto annunciato inizialmente.
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Ai presidi spetterà il potere di nominare direttamente i docenti, ai quali potranno essere affidati incarichi triennali rinnovabili sulla base del curriculum, delle esperienze e delle competenze professionali di ciascuno. L’Ufficio Scolastico Regionale, invece, affiderà incarichi agli insegnanti esclusi dalle proposte dei presidi, così come ai docenti che hanno rifiutato gli incarichi proposti.
«Non ci sarà nessun preside-padrone ma un dirigente responsabile e valutato.»
Queste le parole del Ministro Stefania Giannini. Il decreto si è comunque arricchito di una norma antiparentopoli, attraverso un nuovo emendamento: i presidi non potranno scegliere docenti con i quali hanno legami di parentela.
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Per garantire trasparenza totale, infine, il sito istituzionale dovrà rendere pubblici i Curriculum Vitae degli insegnanti.