Un clima di tensione in azienda crea disagio e limita la produttività, ma può anche determinare il licenziamento del dipendente che ne è in qualche modo responsabile.
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Una sentenza della Corte di Cassazione fa luce a riguardo, rigettando il ricorso di un lavoratore licenziato perché reo di aver portato avanti una condotta ingiuriosa e illecita, caratterizzata anche dal mancato rispetto delle regole di sicurezza.
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La sentenza n. 17435/2015 chiarisce invece la legittimità del licenziamento, sottolineando che le accuse mosse contro il dipendente non potevano essere giustificate dal presunto atteggiamento persecutorio del datore di lavoro: il lavoratore, infatti, non ha prodotto alcuna prova a riguardo.
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La Cassazione, infine, ha sancito la legittimità del provvedimento verificando quanto contenuto nel CCNL di categoria.