Tasse e adempimenti fiscali vessano le famiglie italiane ogni anno, seppure esistono evidenti disparità a livello regionale e comunale: secondo la recente indagine promossa dalla Cgia di Mestre, infatti, i cittadini più tartassati dal Fisco abitano a Reggio Calabria, che insieme a Napoli e Salerno occupa i primi tre gradini della classifica nazionale stilata nel 2015.
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A gravare sulle famiglie sono l’Irpef accompagnata dalle addizionali comunali e regionali, la Tasi, il bollo auto e la Tari: anche a Messina, Roma, Siracusa, Catania e Latina le cose non vanno meglio, mentre le città del Nord sembrano concedere maggiore respiro alle famiglie che vi abitano, soprattutto Verona, Vicenza, Padova e Udine.
«Il differenziale tra le imposte pagate a Reggio Calabria e quelle versate a Udine è di ben 783 euro – spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo -. Se consideriamo la qualità e la quantità dei servizi offerti, è evidente che questo gap non ha alcuna giustificazione e la gran parte delle famiglie del Sud che pagano le tasse subiscono una vera ingiustizia».
Cosa ci si deve aspettare per il 2016 ormai alle porte? Secondo la Cgia sono previsti miglioramenti e nuovi risparmi per le famiglie, ma non per tutti:
«Per i nuclei residenti nelle realtà in disavanzo sanitario, come il Piemonte, il Lazio e la gran parte delle regioni del Sud, è probabile che i mancati aumenti dei trasferimenti in materia di sanità vengano compensati con un incremento della tassazione locale e/o con un inasprimento dei ticket».