A tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico non si placa la polemica riguardo gli incarichi conferiti ai dirigenti scolastici e il caos determinato dalle troppe reggenze. A tornare sull’argomento sono trenta dirigenti attivi nelle scuole bellunesi, autori di una missiva indirizzata al prefetto, ai parlamentari, ai consigliere regionali bellunesi, alla Provincia, ai sindaci e ai sindacati.
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La richiesta riguarda proprio la risoluzione del numero eccessivo di reggenze, situazione che comporta un aggravio del carico di lavoro e il rischio di stress da lavoro correlato per gli operatori della scuola.
L’allarme riguarda anche la carenza di dirigenti dei servizi generali amministrativi, come sottolinea il portavoce dei presidi Mario Baldasso:
«Una decina quelli che mancavano a inizio anno e questo è un vero problema, perché queste figure mandano avanti tutte le incombenze economiche delle scuole. Senza di loro non si potrebbero fare pagamenti e acquisti. L’attività degli istituti sarebbe bloccata».
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I dirigenti bellunesi chiedono quindi nuovi concorsi, in linea con quanto affermato dal Presidente nazionale Anief Marcello Pacifico lo scorso settembre:
«È da due anni che si attende il nuovo concorso per Dirigenti scolastici, ma si continua a rimandare. Ancora oggi, siamo fermi all’esame dei rilievi del Consiglio di Stato. Così ci troviamo con nemmeno 7mila presidi, mentre ne servirebbero 8.200. Intanto, con la scuola dell’autonomia e l’approvazione della Legge 107, le responsabilità e gli impegni dei Dirigenti sono triplicati: il tutto in cambio di compensi che costituiscono la metà di quelli di altri dirigenti pubblici, con il risultato che l’enorme mole di lavoro svolto non viene affatto ripagato da stipendi adeguati.»
Fonte: Pixabay