Ammonta a quasi 3mila il numero dei manager attivi nel settore privato che hanno perso il posto di lavoro tra il 2008 e il 2012, un quinquennio di crisi caratterizzato dalla perdita di una buona fetta di dirigenti in tutta la penisola, sebbene non manchino le disparità a livello regionale.
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Stando al report elaborato dall’Inps e reso noto da Manageritalia, infatti, buone notizie per quanto riguarda le cariche dirigenziali nel privato arrivano solo dalle Regioni a Statuto Speciale, mentre sono prevalentemente le aziende familiari resistere alla crisi limitando i tagli.
Per quanto riguarda la Lombardia, ad esempio, 609 manager hanno perso il posto nel lasso di tempo preso in esame, in pratica il doppio dello 0,94% che caratterizza la media nazionale. Anche in Emilia Romagna la situazione non è certo rosea, con 442 manager in meno e un rapporto tra dirigenti e dipendenti pari a poco meno di 1 a cento.
In Veneto i tagli hanno colpito 404 figure manageriali, mentre un caso pressoché unico nel panorama nazionale è dato dal Trentino Alto-Adige, dove il numero dei manager ha subito un incremento di 15 unità.
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Buone performance caratterizzano anche il Friuli Venezia Giulia, con 8 dirigenti in più tra 2008 e 2012 e cifre in positivo per quanto concerne il mondo rosa: se 27 dirigenti di sesso maschile sono stati tagliati fuori, 35 colleghe donne hanno ottenuto una carica manageriale nel medesimo periodo.