Cresce la percentuale di donne manager attive nel privato, sebbene sia il settore pubblico a mostrare – ancora una volta – le cifre più elevate.
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Secondo i dati diffusi dalla Cida – Manager e Alte Professionalità per l’Italia, le donne manager sono aumentate del 15.8% nelle aziende private, un valore che sorprende soprattutto se confrontato con il calo relativo al numero di manager appartenenti al sesso forte, diminuiti del 5%.
È soprattutto nelle fasce anagrafiche giovanili che la presenza rosa nei ruoli dirigenziali sembra farsi avanti in modo evidente, basti pensare che le donne manager con età variabile tra i 25 e i 29 anni ammontano al 25%, mentre le colleghe di età compresa tra i 30 e i 34 anni sono il 26,9% del totale.
Per quanto concerne il top management, inoltre, le dirigenti under 34 corrispondono al 5,15% del totale, mentre i colleghi uomini rappresentano “solo” il 2,05%.
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E nel settore pubblico? Su un totale di oltre 170mila dirigenti sono donne poco più di 68mila, che tradotto in percentuale significa il 40% contro il 60% di predominanza maschile. Un risultato dovuto soprattutto ai criteri di accesso alle posizioni dirigenziali nelle aziende statali, dove è possibile conquistare ruoli apicali partecipando a un concorso e superando brillantemente la selezione.