Crescita pari allo 0,1% per le retribuzioni contrattuali orarie nel corso del mese di giugno: lo rivela l’Istat, che sottolinea come si tratti del valore più basso dal 1982 e come l’aumento su base annua sia dell’1,2%.
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Nonostante queste percentuali, si tratta di una crescita che supera enormemente l’inflazione ferma allo 0,3% annuo, mentre il gap tra gli stipendi e i prezzi è pari allo 0,9% a vantaggio proprio delle retribuzioni.
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Secondo l’Istat, inoltre, sono in attesa del rinnovo del contratto più di sei dipendenti su dieci (il 61,4% nel totale) e i tempi di attesa medi dopo la scadenza sono pari a 30,3 mesi (16,5 mesi per i lavoratori del settore privato).
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Per quanto riguarda i settori caratterizzati da aumenti più sensibili, al primo posto figurano le telecomunicazioni seguite da gomma, plastica e lavorazione/estrazione dei minerali. Nulla di fatto, invece, per il ramo dell’edilizia e i vari comparti della Pubblica Amministrazione.