In situazioni di precarietà o incertezza lavorativa, ma non solo, le donne rendono meno dei colleghi uomini. Le lavoratrici del sesso debole tendono a manifestare maggiore ansia in situazioni di rischio, compromettendo le loro prestazioni lavorative.
=> Scopri le donne ai vertici delle partecipate statali
Timori e preoccupazioni che possono creare stress e influenzare in modo negativo la qualità del lavoro, stando almeno a quanto afferma un nuovo studio promosso dalla Stanford University e presentato nel corso della centonovesimo meeting annuale della American Sociological Association.
Secondo Susan R. Fisk, a capo dello studio, le donne sono più inclini degli uomini a sviluppare stati d’ansia all’interno di un ambiente o di una situazione che può avere un esito incerto (si parla di problemi finanziari ma anche, semplicemente, del dover affrontare un discorso nel corso di una riunione).
Il motivo? Le donne tendono a essere giudicate più severamente rispetto agli uomini negli ambienti di lavoro, tuttavia è proprio questa minore capacità di affrontare e gestire situazioni stressanti a limitare le possibilità di conquistare posizioni apicali.
=> Scopri le donne ai vertici delle partecipate statali
La ricerca, inoltre, suggerisce che un eventuale fallimento o l’evolversi non in positivo di una situazione rischiosa contribuisce ad alimentare l’insicurezza femminile.