Il destination manager si occupa di promuovere la promozione e il rilancio del comparto turistico di un territorio, gestendo risorse umane e fondi economici per valorizzare l’offerta turistica e culturale.
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Un operatore turistico 2.0, come lo definisce Repubblica, che in Italia potrebbe trovare numerosi sbocchi professionali in vista di Expo 2015, l’esposizione universale che aprirà i battenti il 1 maggio, soprattutto tenendo conto del notevole afflusso di turisti e delle innumerevoli iniziative avviate in contemporanea per catalizzare l’attenzione internazionale.
Una figura professionale ancora poco valorizzata a livello nazionale, ma potenzialmente protagonista del Centro di eccellenza del Turismo che Manageritalia vorrebbe istituire in collaborazione con Confcomercio al fine di:
«Coniugare interessi pubblici, privati e sociali, che concorrono alla generazione di valore per ogni attore del sistema turistico e destinato a formare “destination manager” (un’opportunità per lo sviluppo e l’inserimento di nuove figure manageriali).»
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A confermare l’ascesa di questa figura è Luisa Ciccone, managing partner di Made in Uvet (destination management company del Gruppo Uvet, partner di Expo 2015), che focalizza l’attenzione sulla necessità che il destination manager conosca accuratamente le logiche turistiche sfruttando le notevoli risorse che arrivano dalla Rete.