Ogni buon manager ha a cuore il benessere dei propri dipendenti, per questo ogni invenzione tecnologica che l’aiuti a svolgere il lavoro quotidiano rispettando corpo e psiche deve essere accolta con entusiasmo.
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La strada da percorrere è di certo quella di dispositivi che favoriscano una connessione indossabile, da utilizzare in ogni momento, una sorta di ergonomia totale, come è stata definita da Alan Hedge Direttore del laboratorio di Ergonomia e Fattori Umani alla Cornell University (USA), nell’intervista rilasciata all’Economist Intelligence Unit e sponsorizzata da Ricoh Europe.
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Si tratta di una tecnologia messa al servizio del lavoratore che è ancora in fase sperimentale – l’utilizzo degli smartphone è solo il primo gradino che rende tangibile questo cambiamento – ma costituirà un grande passo in avanti per il lavoratore. Infatti secondo il rapporto PwC intitolato Il futuro indossabile, ben l’80% degli intervistati vede nei nuovi dispositivi la possibilità di migliorare la propria salute. Come le sedie intelligenti – che cominciano a farsi vedere in qualche ufficio – capaci di regolare posizione dello schienale e tempi in cui si sta seduti, avvertendo i lavoratori distratti in caso di tensioni del corpo.
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Purtroppo però la strada da percorrere è ancora lunga, come dimostra uno studio commissionato da Ricoh Europe, secondo cui solo il 29% dei lavoratori considera la propria azienda all’altezza delle aspettative e capace di rendere concrete le evoluzioni tecnologiche utili a migliorare il lavoro quotidiano.