Nel corso dell’ultimo anno i casi di mobbing che coinvolgono donne rientrate a lavoro dopo la maternità sono aumentati del 30%, portando in quattro casi su dieci alle dimissioni volontarie da parte della neomamma.
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Sono cifre che riguardano la Provincia di Bologna (a livello nazionale questo tipo di episodi coinvolge quasi mezzo milione di madri), tuttavia , rese note dal consigliere comunale Corrado Melega e stabilite sulla base delle denunce pervenute all’Osservatorio nazionale sul mobbing.
Nel corso della presentazione di questi dati è emerso anche un altro aspetto del fenomeno: il 90% delle cause avviate contro i datori di lavoro e andate a buon fine prevede la condanna solo per demansionamento e non per mobbing, più difficile da provare in sede giudiziaria da parte della lavoratrice che ne vittima, chiamata a produrre prove riguardo i comportamenti vessatori e discriminatori subiti nel tempo.
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Da parte dell’amministrazione comunale bolognese vi è comunque la piena disponibilità a indagare e osservare questa problematica in modo concreto, anche attraverso la convocazione di un commissione comunale consultiva con l’Osservatorio nazionale.