

Lo sviluppo delle start up in Spagna appare più che promettente, tanto da diventare interessante per l’occupazione di tutto il mondo. Soprattutto nel settore tecnologico. Lo studio effettuato da Ticketbis , dal titolo “Startup Tecnologiche Spagnole e Internazionalizzazione”, dimostra come siano gli italiani quelli più propensi a spostarsi nel paese per andare ad unirsi ai colleghi.
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Nel dettaglio le aziende intervistate vantano una media di un 20% di italiani sul totale degli stranieri presenti nei team. Si tratta in generale di giovani tra i 24 e i 36 anni, la cui formazione sia ingegneristica, in particolare per quanto riguardo lo sviluppo dei software, commerciale e di marketing on line. I settori di maggior sviluppo sono infatti l’eCommerce (21%), le Telecomunicazioni (21%) e le nuove tecnologie applicate all’ambito del Turismo (16%), seguiti da altri come il Trasporto, il Ticketing, i Motori di Ricerca, la Formazione e l’IoT (Internet of Things).
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Per quanto riguarda la presenza degli italiani superano di gran lunga le altre nazionalità. Con un certo distacco troviamo i francesi, seguiti poi da inglesi, brasiliani e peruviani, aventi la stessa percentuale. Lo scenario futuro delle start up prevede un’espansione verso i paesi latini americani, grazie alla lingua, seguiti da Europa ed Asia, giudicati dello stesso valore e, in ultimo, America del Nord.
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«Nell’era della fibra ottica e degli Apple watch, la necessità di avere uno spazio fisico in un determinato paese è sempre minore. Preferiamo investire sulle persone, tenendo sempre presente l’importanza che occupa il mercato italiano per la nostra azienda, tra i principali in quanto a fatturazione in Europa» afferma Ander Michelena, Ceo e Co-Funder di Ticketbis.