Il manager ideale dovrebbe essere dotato di creatività, spirito di iniziativa, entusiasmo, autostima e capacità di gestire le situazioni più critiche: una figura tutt’altro che monotona, tuttavia c’è chi ritiene che per svolgere al meglio un ruolo di responsabilità sia necessario essere decisamente noiosi.
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Secondo un docente di psicologia aziendale dell’University College di Londra, ad esempio, il manager “perfetto” è molto meno entusiasmante di quanto si possa pensare:
«È tempo che le organizzazioni capiscano che i loro migliori potenziali manager non sono le persone che si distinguono, che hanno imparato l’arte della politica e le strategie per spingere la carriera verso l’alto. Possono mancare carisma e capacità di pensare costantemente al futuro, eppure rappresentano probabilmente le persone migliori per aiutare a realizzare la vision aziendale e garantire che il personale rimanga impegnato e produttivo.»
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Disinteressato, trasparente, apolitico: il manager che corrisponde a questo ritratto riesce a premiare i dipendenti e a promuovere un ambiente positivo, incentivando la fiducia e la collaborazione tra colleghi di lavoro. Basti pensare che la capacità di delegare rappresenta proprio una delle qualità più importanti per un manager, che deve saper valorizzare gli altri spostando l’attenzione da sé stesso ai membri del suo team.