Una nuova idea del lavoro si fa largo, contaminando anche le realtà più strutturate e dando nuovo dinamismo al mercato del lavoro. Il contatto tra realtà diverse aiuta ad aprire la mente e a creare nuovi business, per questo gli uffici condivisi diventano realtà concrete in cui crescere.
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Il nuovo nome del lavoratore è il worksumer, termine ideato dalla piattaforma ecosistemica dedicata allo smartworking Copernico Where Things Happen, unione tra il lavoratore (worker) ed il consumatore (consumer), in quanto il primo ha esigenze di consumo in relazione al suo lavoro e che sono spazio, tempo, contenuti, training, tecnologia, strumenti, network, benessere e cibo.
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Questa tipologia di lavoratore non è solo di nuova generazione ma interessa anche i manager più maturi capaci di cavalcare il nuovo. Lo confermano le parole di Marco Rottigni, fondatore di Alphacon Srl «Il settore in cui lavoriamo, per quanto non privo di stimoli, tende a essere statico e autoreferenziato. E’ per questo che ho voluto portare i miei collaboratori in un luogo in cui potessero essere contaminati. Questo ha portato del positivo nel nostro lavoro. La prossimità e il contatto con professionisti accomunati dal desiderio di innovare e innescare sinergie inevitabilmente contagia anche laddove la sostanza della propria attività sia fortemente tradizionale».
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Gli spazi creati da Copernico, come Copernico Milano Centrale, puntano proprio allo scambio tra le diverse realtà, coadiuvate dalla presenza di un facilitatore di networking e da una social media platform interna. Tutto ciò fa rima con le parole d’ordine del lavoro del futuro: da smart working a flessibilità, da soggettività ad individualità.