Si parla sempre dell’importanza delle lingue nel mondo degli affari. Ma conoscere la lingua di un posto con cui si intende instaurare una relazione di lavoro è solo il primo passo. Ciò che fa davvero la differenza è entrare in contatto con una cultura e farla propria.
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Il punto di vista di Ian Bremmer, presidente di Eurasia Group, appare illuminante a questo proposito. Dopo aver dichiarato l’importanza delle lingue, in particolare il cinese, considerata la lingua del futuro per gli affari, cambia prospettiva e spiega come abbia impiegato almeno dieci anni nello studio della lingua russa per poi rendersi conto che ciò che contava davvero era conoscere la cultura nel profondo.
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Se la grammatica si dimentica la prospettiva di un popolo rimane. Per questo Bremmer consiglia di leggere i giornali del paese che interessa, guardarne i programmi televisivi e visitarlo il più possibile, girandolo e parlando con la gente. Da un lato lo studio delle lingue rimane importante, soprattutto nei bambini, nei quali si sviluppa così una parte importante del cervello, ma dall’altro la tecnologia ne sta rendendo sempre più obsoleto lo studio, grazie ad app appositamente pensate per rendere la comunicazione più facile.
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Capire una cultura invece non trova sostituzioni tecnologiche, ha a che fare con un modo di sentire, con un punto di vista personale, con un lato umano che risulta centrale anche nel mondo degli affari. “Studiare” una cultura vuol dirne farne parte e certamente richiede molto tempo ed impegno, ma aiuta ad allargare i propri confini mentali.