Imparare a gestire i dipendenti, focalizzare insieme gli obiettivi e credere nelle proprie idee sono solo piccoli frammenti di una personalità capace di dimostrare leadership. Il cammino in realtà è molto più complesso e faticoso.
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E, soprattutto, ha a che fare con la propria crescita personale. Un leader infatti ha sempre molto da imparare e non smette mai di mettersi in discussione. Ciò significa anche mettere in conto la possibilità di un fallimento. Ridurre al minimo i rischi, adottando strategie di risk management, è di certo molto utile, eppure non sempre è facile prevedere il fallimento.
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L’importante è imparare dai propri errori e continuare a credere in quello che si sta facendo. L’idea iniziale deve essere il vero motivo per cui si continua ad agire. Credere in essa e custodirla non significa però rimanere ancorati al passato, l’idea infatti può crescere e migliorare sempre. In generale il leader è una persona che agisce, che è capace di trasformare concretamente l’intuizione iniziale e sa rendere partecipi gli altri.
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L’autore David Hillson descrive il successo e il fallimento come opposti e complementari, una sorta di ying e yang. La sua teoria è che il fallimento sia una cosa del tutto naturale, cambia però il modo in cui le persone reagiscono ad esso. Le persone di successo infatti ne traggono insegnamento e sono capaci di considerare il fallimento un punto di svolta da cui ripartire.