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Decreto fiscale approvato, le misure

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Novembre 2016
Aggiornato 11 Luglio 2017 11:59

Legge di conversione del decreto fiscale approvata con fiducia alla Camera: rottamazione cartelle, voluntary bis e semplificazioni per imprese e professionisti.

Parlamento

La Camera ha approvato la legge di conversione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, con voto di fiducia nella seduta del 16 novembre. Il testo passa al Senato per il via libera definitivo entro il 23 dicembre. Prevede: rottamazione cartelle esattoriali, Equitalia annessa all’Agenzia delle Entrate,voluntary disclosure bis, riforma studi di settore (sostituiti da indicatori di compliance fiscale) e numerose semplificazioni.

 

=> Decreto fiscale con voto di fiducia

 

Il passaggio alla Camera ha comportato modifiche rispetto al testo originale e, visti i tempi ormai stretti (compresa la pausa a ridosso del referendum del 4 dicembre), con ogni probabilità non ci saranno ulteriori cambiamenti a Palazzo Madama. Vediamo le principali misure sottolineando le novità introdotte a Montecitorio.

Rottamazione cartelle

Definizione agevolata delle cartelle esattoriali, con pagamento per intero della somma dovuta (tasse o multa stradale) ed esenzione per sanzioni e interessi di mora. La rottamazione riguarda cartelle assegnate all’agente della riscossione (non più solo Equitalia) dal 2000 al 2016 (termine esteso alla Camera).

=> Decreto fiscale: rottamazione cartelle estesa

E’ previsto il pagamento a rate: un massimo di cinque (rispetto alle quattro previste in origine) di cui tre entro nel 2017 (luglio, settembre e novembre) e due Nel 2018 (aprile e settembre). L’agente della riscossione comunica gli importi dovuti entro il 31 maggio 2017. versamenti 2017 devono coprire il 70% della somma dovuta, il restante si paga nel 2018. Il contribuente deve aderire alla procedura entro marzo 2017 (non più il 23 gennaio).

Addio a Equitalia

Le funzioni dell’agente della riscossione passano all’Agenzia delle Entrate. E’ previsto il passaggio di tutti i dipendenti, senza più prevedere (come inizialmente previsto) una prova d’esame.

Voluntary disclosure bis

Nuova procedura di collaborazione volontaria per l’emersione di capitali detenuti all’estero oppure in Italia ma non dichiarati. Le regole sono sostanzialmente le stesse già previste nel 2015: si pagano le tasse mentre ci sono sconti sulle sanzioni e un condono penale sui reati connessi all’evasione (purché non si configurino reati più gravi, come il riciclaggio). Possono essere sanate le violazioni commesse fino al 30 settembre 2016, il termine per la regolarizzazione è il 31 luglio 2017.

=> Voluntary disclosure bis al via: modello di adesione

La Camera ha ampliato la platea, consento l’adesione alla procedura anche a coloro che avevano già utilizzato la prima voluntary.

Studi di settore

Spariscono gli studi di settore, sostituiti da indicatori di compliance fiscale: la riforma avverrà nel 2017, le modalità attuative saranno fissate da decreto ministeriale dell’Economia, che individuerà i nuovi indici di affidabilità fiscale.

=> Studi di settore verso l’addio

Semplificazioni fiscali

Ci sono varie misure di semplificazione fiscale, fra cui le sanzioni più basse sulle comunicazioni IVA per l’omessa o errata trasmissione delle fatture: 2 euro per ogni fattura, fino a un massimo di mille euro a trimestre, e sanzione ridotta della metà (1 euro a fattura con tetto di 500 euro a trimestre) se la trasmissione è effettuata entro i primi 15 giorni dalla scadenza. Sanzione da 500 a 2mila euro per omessa, incompleta o infedele comunicazione IVA, anche in questo caso ridotta della metà se l’adempimento è effettuato nei 15 giorni successivi alla scadenza.

Crediti d’imposta per la fatturazione elettronica: 100 euro per l’adeguamento tecnologico e altri 50 euro, una volta sola, utilizzabili una volta sola, per la trasmissione telematica delle fatture. Eliminato il tax day del 16 giugno, che resta la scadenza per TASI e IMU, mentre i pagamenti IRPEF, IRAP e IRES avvengono entro il 30 giugno.

Fra le altre misure: incremento Fondo garanzia PMI, più tempo per la dichiarazione integrativa, niente tasse per le spese di viaggio di piccoli imprenditori, rinnovo automatico della cedolare secca, agevolazioni per l’accesso al credito imprese agricole.