Tratto dallo speciale:

NASpI di marzo: si restringe la platea dei beneficiari

di Teresa Barone

Pubblicato 6 Marzo 2025
Aggiornato 15:31

logo PMI+ logo PMI+
Cosa cambia per i richiedenti e percettori di NASpI da marzo 2025: ecco le nuove regole in vigore ed una panoramica completa dei nuovi requisiti 2025.

Entro metà marzo, chi ha già percepito la NASpI riceverà dall’INPS l’indennità prevista per il mese corrente, tuttavia le nuove regole in vigore dal 2025 restringono la platea dei beneficiari, generando alcune esclusioni.

Vediamo cosa cambia dal 1° marzo 2025 per ex dipendenti, apprendisti e soci lavoratori di cooperative che perdono il lavoro e aspirano ad un aiuto economico da parte dello Stato sulla base dei contributi versati.

Nuovi requisiti e condizioni di accesso alla NASpI

A partire dal 1° marzo 2025, per i dipendenti che perdono il lavoro durante la malattia (ossia che si trovano in tale condizione al momento della cessazione del rapporto di lavoro), diventa necessario l’invio del certificato medico che attesti il riacquisto della capacità lavorativa o il certificato definitivo rilasciato dall’INAIL (da presentare contestualmente alla domanda di NASpI): senza questi documenti non si può chiedere la prestazione INPS. I certificati possono comunque essere allegati alla domanda anche in un secondo momento, utilizzando il modello NASpI-Com.

Quest’anno è diventato più complicato accedere al sussidio economico anche per chi cambia occupazione: chi si dimette dal precedente impiego per accettare un nuovo lavoro ma poi subisce un licenziamento dopo poco tempo, potrà fare domanda per l’indennità di disoccupazione agli ex dipendenti soltanto dopo aver accumulato almeno 13 settimane di nuovi contributi versati.

Restano fuori da questo nuovo vincolo soltanto le dimissioni per giusta causa, quelle durante la maternità o paternità obbligatoria o le risoluzioni consensuali nell’ambito di procedure di licenziamento ex lege 604/1966.

In tutti gli altri casi, per la NASpI non basta più essere disoccupati, avere 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto e 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione: adesso le 13 settimane servono presso l’ultimo datore di lavoro.

Inoltre, da quest’anno il sussidio non spetta più in caso di assenza dal lavoro senza giustificazione per più di 15 giorni, situazione che fa scattare automaticamente le dimissioni volontarie (che non essendo un licenziamento vero e proprio non c’è diritto alla NASpI).

Dallo scorso anno, lo ricordiamo, è anche previsto l’obbligo di iscrizione SIISL da parte di coloro che percepiscono la NASpI, per firmare il Patto di Attivazione Digitale entro 15 giorni dalla richiesta: in caso contrario, si rischia di perdere il sussidio.

Infine, da quest’anno niente più NASPI ai lavoratori italiani rimpatriati e frontalieri che non ottengono il rinnovo del contratto di lavoro stagionale, come previsto dalla Manovra 2025 per le cessazioni dei rapporti di lavoro successive al 1° gennaio.

Calendario pagamenti NASpI di marzo 2025

La domanda di NASpI va presentata online sul sito dell’INPS o presso un patronato, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro o entro 38 giorni in caso di licenziamento per giusta causa. I tempi di lavorazione sono di circa 30 giorni.

Una volta attivata la prestazione, l’indennità di disoccupazione NASpI – così come quella DIS-COLL (per i collaboratori coordinati e continuativi) – è poi pagata entro metà mese, con date variabili in base a quella di presentazione della domanda di sussidio. Per sapere qual è il giorno di accredito si può consultare il proprio fascicolo previdenziale INPS accedendo tramite SPID, CNS o CIE.