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Guida ai nuovi obblighi di Green Pass da 20 gennaio

di Anna Fabi

Pubblicato 19 Gennaio 2022
Aggiornato 22 Gennaio 2022 06:29

Dal 20 gennaio Green Pass base per servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori), tintorie e pompe funebri: regole e calendario.

Nuove restrizioni anti-Covid da giovedì 20 gennaio: non si può più andare dal parrucchiere, dall’estetista o in tintoria senza Green Pass. La lista delle limitazioni è ben più lunga ed il riferimento normativo è l’articolo 3 del decreto 1/2022 che estende l’obbligo di Certificazione Verde a nuovi ambiti e contesti. Vediamo tutti i dettagli.

La norma di riferimento

La stessa norma ha istituito l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni e dal 1° febbraio prevede il Green Pass 3G (vaccino, tampone, guarigione) anche per esercizi commerciali che on vendono beni essenziali, per gli uffici pubblici (tranne che per sporgere denunce) e per esercizi finanziari (banche e affini, ma anche uffici postali). Sia per i limiti dal 20 gennaio sia per quelli dal 1° febbraio, il termine ultimo di applicazione è al momento fissato al 31 marzo, fine dello stato d’emergenza.

Green Pass dal 20 gennaio

Nel dettaglio, le norme che devono essere applicate dal 20 gennaio riguardano un nuovo obbligo di green pass per l’accesso ai seguenti servizi e attività:

  • servizi alla persona: significa parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori, manicure, tintorie, onoranze funebri (le attività nello specifico: saloni di barbieri e parrucchieri; centri estetici; istituti di bellezza; servizi di manicure e pedicure; attività di tatuaggio e piercing; sartorie; lavanderie e tintorie, anche industriali; pompe funebri).
  • colloqui con detenuti e internati, presso istituti penitenziari per adulti e minori.

In questi contesti serve il Green Pass di base 3G (rilasciato in seguito a vaccino, guarigione o tampone), mentre non è necessario il Super Green Pass, che invece richiede obbligatoriamente il vaccino o la guarigione dal Covid.

Il caso tintorie

Segnaliamo una critica di Confartigianato. Claudio Lunardon, presidente della categoria Puli-tinto-lavanderie, segnala che questi esercizi sono stati tenuti aperti durante tutte le fasi di lockdown perché ritenuti servizi essenziali, chiede di conseguenza che le lavanderie vengano inserite nel DPCM che esclude alcuni negozi dai nuovi obblighi di green pass.

Green pass dal 1° febbraio

Il successivo appuntamento in calendario prevede ulteriori restrizioni,: dal primo febbraio ci vorrà il Green Pass anche per entrare nei negozi ma con alcune eccezioni, rappresentate dai servizi «necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona».

Queste esclusioni dall’obbligo di green pass saranno dettagliate in un DPCM (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri), atteso entro il 23 gennaio (15 giorni dall’entrata in vigore del decreto 1/2022), ma che con ogni probabilità arriverà prima. In base alle anticipazioni, c’è una stretta in vista rispetto alle attività che erano state definite necessarie, ed erano quindi rimaste aperte, nei mesi del lockdown.

Di sicuro, niente Green Pass per alimentari, farmacie, parafarmacie, ottici e negozi per animali, ma non sembrano invece destinati ad entrare nelle eccezioni tabaccai, librerie, profumerie, fiorai. Per avere certezze, bisogna attendere il Decreto. Nel caso in cui esentasse alcune attività legate ai servizi alla persona dai nuovi obblighi di Green Pass, ci sarebbe una sorta di periodo provvisorio di pochi giorni con un obbligo destinato poi a decadere. E’ uno dei motivi per cui si ritiene che il DPCM arrivi prima del 23 gennaio.