Credito PMI: nuovi adempimenti dal 16 marzo

di Anna Fabi

Pubblicato 11 Marzo 2019
Aggiornato 1 Gennaio 2021 07:47

Codice crisi d'impresa e insolvenza: dal 16 marzo 2019, nuovo obbligo di nomina di amministratori e revisori per numerose PMI.

Conto alla rovescia per l’entrata in vigore delle prime disposizioni previste dal nuovo codice della crisi d’impresa: anche le PMI saranno tenute a obblighi più stringenti in attuazione del Dlgs 14/2019 (Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio), pienamente operativo dal 2020 ma che dal 16 marzo 2019 prevede molte nuove regole per le imprese.

Entrano ad esempio in vigore gli articoli 377-379 sugli assetti societari e le nomine di amministratori organi direttivi. Diventa obbligatoria la nomina di un organo di controllo o di un revisore per tutte le imprese che hanno superato 2 milioni di ricavi oppure occupano almeno dieci dipendenti.

Dal momento in cui scatta, l’obbligo cessa solo dopo che per tre esercizi consecutivi non viene superato nessuno dei sopra citati limiti (di fatturato o dipendenti).

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Il grosso del provvedimento, lo ricordiamo, diventerà operativo il 15 agosto 2020 prevedendo nuovi strumenti di allerta, indicatori di crisi, obblighi di monitoraggio e segnalazione da parte degli organi societari.

Sono i capisaldi di un nuovo scenario, che le imprese hanno tempo per affrontare. Nel frattempo, ci sono misure che si applicano da subito e altre per cui bisogna prepararsi.

Le regole più severe sul monitoraggio dei fattori di crisi saranno rilevanti, ad esempio, sul fronte della concessione del credito, diventando strumenti a disposizione per valutare il merito creditizio.

Fra i provvedimenti contenuti nella riforma fallimentare che entrano in vigore dal prossimo 16 marzo, spicca anche la competenza dei tribunali specializzati in materia di imprese.