Il prossimo aprile entrerà in vigore la Tares, la nuova imposta sui rifiuti e i servizi che sostituisce sia la Tarsu sia la vecchia Tia. Per gli italiani si prospetta una spesa decisamente superiore, tanto che la CGIA di Mestre ipotizza un gettito fiscale complessivo di quasi 8 miliardi di euro.
Le stime arrivano dall?Ufficio studi della CGIA di Mestre, valori che tengono conto delle principali caratteristiche della stessa TARES, che oltre alle tariffe sui rifiuti comprende anche alcuni servizi come l?illuminazione pubblica e la manutenzione stradale.
Anche in questo caso, come avviene per l?IMU, saranno i Comuni a deliberare se applicare costi aggiuntivi a carico del contribuente: si parla di 30 centesimi per metro quadrato rispetto alla Tarsu, tetto innalzabile dalle amministrazioni locali fino a 40 centesimi.
Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, mette in evidenza il progressivo aumento delle tariffe sui rifiuti nell?ultimo decennio auspicando l?avvio di una politica di esenzioni da parte dei Comuni:
«Negli ultimi 10 anni la spesa media per le famiglie italiane è cresciuta del 60,9%. Se nel 2002 spendevamo 124 euro nel 2012 l?importo medio ha toccato i 327 euro. Ora con la Tares la situazione è destinata a peggiorare. Speriamo che i Sindaci stiano molto attenti e introducano delle misure di esenzione a favore delle famiglie più in difficoltà al fine di contenerne l?impatto economico.»