Manovra bis, tutte le novità

di Barbara Weisz

7 Settembre 2011 14:15

Aumenta l'Iva al 21%, torna il prelievo di solidarietà ma sopra i 300mila euro, dal 2014 donne in pensione a 65 anni. Maxiemendamento del governo, oggi la fiducia in Senato.

Oggi la manovra bis viene approvata dal Senato. Ieri il governo ha approvato una serie di modifiche, confluite in un maxiemendamento che è stato presentato stamattina nell’aula di Palazzo Madama, e ha deciso di porre la fiducia. Il voto è fissato per stasera alla 20, quindi la manovra finanziaria bis passerà all’esame della Camera.

Iter accelerato, dunque, in seguito alla «gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria», come recita il comunicato con cui Palazzo Chigi ha annunciato la decisione di mettere la fiducia, e anche dopo l’appello del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che lunedì sera ha chiesto uno sforzo in questo senso a governo e parti politiche. Nel nuovo testo è tornato l’aumento dell’Iva, che sale al 21%, c’è il prelievo di solidarietà sui redditi medio alti, è anticipato al 2014 l’innalzamento a 65 anni dell’età pensioanbile delle donne nel settore privato.

La decisione di alzare l’Iva porta l’aliquota a livelli fra i più alti d’Europa (superiori solo quelle di Finlandia, 25%, Grecia e Portogallo, 23%). La nuova Iva si applica a tutti i beni e servizi tranne i generi alimentari, l’editoria, bar, ristoranti, alberghi e ristrutturazioni edilizie. Si attende un gettito intorno ai 4 miliardi l’anno.

Il prelievo di solidarietà è differente da quello che era stato inserito nel decreto di Ferragosto. E’ del 3% e si applica alla quota di reddito superiore ai 300mila euro (precedentemente era stato introdotto sui redditi oltre i 90mila euro, al 5%, e poi al 10% sopra i 150mila). La misura riguarda circa 34mila contribuenti, di cui l’8,5% sono dipendenti pubblici, il 53% dipendenti del privato e il 34% autonomi. E’ atteso un gettito intorno ai 200 milioni l’anno (é previsto nel 2012 e nel 2013, ma non si esclude un’eventuale proroga se non si raggiunge il pareggio di bilancio).

Quanto all’età pensionabile delle donne anche nel privato, viene portata a 65 anni con due anni di anticipo, ovvero a partire dal 2014. E’ prevista una progressione, per cui l’adeguamento si concluderà nel 2026. Il gettito inizierà ad arrivare a partire dal 2014, e sarà limitato, ma con ogni probabilità la norma è stata introdotta per dare credibilità alla manovra anche sul lungo periodo.

Per quanto riguarda nello specifico le misure relative al pubblico impiego, confermato il rinvio di due anni per incassare il Tfr per chi va in pensione anticipata, mentre sparisce il congelamento della tredicesima.

Un’altra novità riguarda invece l’abolizione delle province, per cui viene votato un apposito disegno di legge di modifica costituzionale (prevede anche l’obbligo del pareggio di bilancio da inserire in Costituzione).

Infine, le altre parti della manovra che riguardano il settore pubblico: verrà avviato l’accorpamento degli enti previdenziali verso la cosiddeta SuperInps, i comuni avranno più poteri contro l’evasione e si terranno interamente le somme recuperate, ci sono tagli per 6 miliardi ai ministeri e per altri 6 miliardi agli enti locali (nel 2012, a cui se ne aggiungono 3,2 nel 2013). Questi ultimi incasseranno però parte del gettito della Robin Hood Tax, anch’essa introdotta dalla manovra, applicata alle aziende dell’energia.

Con il maxiemendamento la correzione complessiva passa a 54,265 miliardi nel 2013, dai 49,866 del testo del decreto che era stato approvato dal Cdm in agosto (e di cui questo passaggio rappresenta la coversione in legge), e a 59,79 miliardi nel 2014. La riduzione del deficit nel 2013 è pari a 4,399 miliardi. Le risorse arrivano quasi tutte da maggiori entrate (a partire dall’aumento dell’Iva).