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Mutui: tasso fisso più basso del variabile

di Teresa Barone

21 Aprile 2023 09:28

Il tasso variabile ha superato quello fisso, che è diventato la scelta più conveniente per chi chiede un nuovo mutuo: importi e TAN delle ultime offerte.

Nel mese di marzo 2023 il tasso variabile applicato ai mutui ha sorpassato quello fisso, che rappresenta ormai la scelta più frequente tra gli aspiranti mutuatari, come conseguenza dei rialzi dei tassi di interesse stabiliti dalla BCE.

Analizzando i dati forniti da MutuiOnline.it, i TAN variabili medi (a 20 e 30 anni) sono stati di 4 bps più alti dei fissi (3,80% vs. 3,76%), mentre le migliori offerte sono state caratterizzate da valori pari a 2,99% per il fisso e 3,08% per il variabile.

Ipotizzando ulteriori aumenti BCE da 25 punti attesi a maggio e giugno, la rata del mutuo a tasso variabile di un 35enne milanese di 160.000 euro a 20 anni con LTV 80% potrebbe toccare, nel terzo trimestre 2023, quota 936 euro: il 34,3% in più rispetto ad aprile 2022.

Stimando un aumento anche per il tasso fisso nei prossimi tre mesi (15 bps sui fissi a 30 anni e 20 bps a 20 anni), a luglio un tasso variabile da 20 anni costerebbe il 4% in più di un fisso (936 euro rispetto a 903 euro).

Come ricorda Alessio Santarelli, Direttore Generale della Divisione Broking di Gruppo MutuiOnline e AD di MutuiOnline SpA:

Il tasso fisso ha un andamento decisamente più stabile e lineare rispetto al tasso variabile perché quest’ultimo è impattato direttamente dalle decisioni della BCE, mentre il primo non lo è.

Attualmente, una scelta oculata per chi vuole stipulare un mutuo nei prossimi messi, è sicuramente il tasso fisso, che ha ancora condizioni accettabili.

Nel caso in cui l’inflazione continuasse a frenare e la BCE scegliesse di allentare la politica restrittiva sui tassi, si potrà sempre ricorrere alla surroga, trasferendo gratuitamente il proprio contratto di mutuo.