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Anticipo TFS con prestito ABI o INPS: soluzioni a confronto

di Alessandra Gualtieri

11 Aprile 2024 09:05

Ultime notizie sul TFS dei dipendenti pubblici: anticipazione integrale da parte dell'INPS con prestito al tasso dell'1% oppure con finanziamento bancario.

Per ottenere un anticipazione integrale del TFS, i dipendenti pubblici che vanno in pensione e sono iscritti al Fondo Credito (ex INPDAP e Pubbliche Amministrazioni) possono chiedere un prestito al tasso d’interesse dell’1% direttamente all’INPS.

Si tratta di un’alternativa all’anticipazione con prestito bancario nei termini della convenzione ABI, con la differenza che nel caso dell’INPS si ottiene il 100% del Trattamento di Fine Servizio o Rapporto spettante, mentre dagli istituti di credito convenzionati si può ottenere un massimo di 45mila euro (con tasso teorico dello 0,40%).

Vediamo come funzionano in dettaglio i due strumenti, evidenziandone pro e contro.

Anticipo TFS per iscritti al Fondo Credito INPS

L’anticipazione del Trattamento di Fine Servizio consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di ottenere l’importo del TFS maturato, al netto di interessi e spese, ad un tasso d’interesse dell’1%.

Sull’importo dell’anticipazione al lordo degli interessi si applica la ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione.

Al Fondo sono iscritti i dipendenti ex INPDAP ma può ospitare anche dipendenti e pensionati di tutte le amministrazioni pubbliche. Si tratta dunque di una possibilità interessante per i dipendenti pubblici, ai quali in TFS può essere liquidato anche dopo anni quando l’importo è consistente.

La domanda di accesso a questa formula di prestito INPS con anticipo integrale del TFS o del TFR ai dipendenti pubblici deve essere presentata online, a partire dal 1° febbraio, accedendo al servizio web dedicato (da questo link).

I tempi di lavorazione della richiesta sono di massimo 180 giorni. Questo è forse il vero “contro” dello strumento.

Chi ha diritto all’anticipo integrale del TFS-TFS

Possono accedere all’anticipo INPS coloro i quali sono andati in pensione con trattamento di vecchiaia o anticipato, con la Quota 100-102-103, con la pensione anticipata Precoci o con Opzione Donna.

La richiesta dell’anticipo del 100% della liquidazione per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali riguarda pensionati o cessati, purché con diritto a una prestazione di TFS-TFS non ancora interamente erogata.

Anticipo TFS dipendenti pubblici con prestito bancario

Per chi sceglie il prestito bancario con gli istituti convenzionati, la procedura è la seguente: dopo aver ottenuto dall’INPS o altro ente pensionistico la certificazione e la quantificazione del TFR/TFS maturato (previa procedura telematica dedicata) ci si può rivolgere a tali istituti convenzionati per richiedere un’anticipazione  sul proprio TFR o TFS.

Dopo aver inoltrato la richiesta all’Ente erogatore, in questo caso l’INPS, l’Istituto di previdenza invia al lavoratore interessato la certificazione del diritto all’anticipazione.

A quel punto si può andare in banca. È possibile prendere visione dell’elenco delle banche e istituti di credito che aderiscono all’Accordo attraverso il portale lavoropubblico.gov.it.

Quanto costa l’anticipo del TFS bancario

Con l’accordo ABI sull’anticipo del TFS (al momento prorogato fino a giugno 2024), il prestito ottenibile arriva ad un massimo di 45mila euro, con tasso di interesse teorico dello 0,4%. Significa che, in via teorica, per ottenere l’anticipazione sul proprio TFS maturato si dovrebbe ottenerne prima del tempo una quota fino a 45mila euro pagando circa 180 euro.

Tuttavia, le banche che aderiscono (non vi è alcun obbligo), sono pochissime (ad oggi se ne contano appena 8 attive), mentre in molti casi il tasso d’interesse richiesto tramite offerta di mercato arriva anche oltre il 4% (per un importo pari a 1.800 euro).

Quando arriva l’anticipo del TFS bancario

Per quanto riguarda la tempistica di erogazione dell’anticipo, con la procedura INPS + Banca sono previsti circa 15 giorni affinché la banca provveda all’accredito della somma anticipata sul conto corrente indicato dal richiedente.

Tuttavia si tratta dello step finale di un iter che comprende il rilascio della certificazione del diritto all’anticipazione entro 90 giorni dalla richiesta, così come l’avvio di eventuali verifiche necessarie per definire il contratto di anticipo da ultimare entro 30 giorni l’approvazione da parte dell’istituto di credito. Alla fine, trascorrono almeno 3-4 mesi.