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Legge Stabilità 2015: taglio tasse alle imprese

di Francesca Vinciarelli

3 Ottobre 2014 10:30

Taglio del cuneo fiscale sulle imprese nella Legge di Stabilità 2015, a prevederlo è l'aggiornamento del DEF: ecco il piano del Governo e le risorse stanziate.

Approvata nei giorni scorsi in Consiglio dei Ministri la nota di aggiornamento del DEF (Documento di Economia e Finanza) che aggiorna il quadro macroeconomico rispetto ai dati dello scorso aprile e fornisce indicazioni sulle tendenze e gli obiettivi di finanza pubblica. Tra le misure in programma, anche il taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori dipendenti, misure che verranno inserite dal Governo nella prossima Legge di Stabilità, con la quale si stimano per il 2015:

  • uscita dalla recessione e crescita del PIL pari a +0,6% sul 2014;
  • rapporto deficit/PIL in calo a 2,9% (-0,1 punti percentuali rispetto al 2014);
  • disoccupazione in calo al 12,5%;
  • rapporto tra debito pubblico e PIL del 131,6% per il 2014 e del 133,4% per il 2015.

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Meno tasse alle imprese

I tagli agli oneri fiscali e sociali che gravano oggi sulle imprese e dovrebbe ammontare a 2-3 miliardi di euro. Come ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, infatti, la Legge di Stabilità 2015:

«interverrà a favore delle famiglie meno abbienti e delle imprese. Il Governo agirà nel solco della riduzione delle imposte sulle persone fisiche e sulle imprese già adottata e delle recenti misure volte a stimolare gli investimenti privati e a facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese».

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Misure finanziate

 In tutto, gli interventi previsti per la prossima Legge di Stabilità mettono in campo 12,5 miliardi di euro:

  • bonus da 80 euro anche per il 2015 (7 miliardi di euro);
  • taglio IRAP e/o intervento sugli oneri sociali delle imprese (2 miliardi di euro);
  • nuovo sussidio di disoccupazione destinato a 1,3 milioni di precari (1,5 miliardi);
  • stabilizzazione insegnanti della scuola e manutenzione urgente di edifici (circa 1 miliardo);
  • investimenti dei Comuni in deroga al patto di stabilità interno (circa 1 miliardo ).

Nodo risorse

Le risorse per finanziare la manovra arriveranno da una ripresa più lenta del previsto, ovvero da un aggiustamento del deficit strutturale pari a circa un decimo di punto percentuale rispetto al 2014. :

«A partire dal 2016 riprende il ritmo dell’aggiustamento dello 0,5% per arrivare al pareggio nel 2017» ha spiegato Padoan.

La nota stampa di Palazzo Chigi chiarisce inoltre che:

«Il rallentamento del percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine (MTO) – che verrà raggiunto nel 2017 – è compatibile con la flessibilità prevista dalle regole dell’Unione Europea, che contemplano la possibilità di deviazioni temporanee in presenza di riforme capaci di migliorare strutturalmente la competitività del Paese e qualora si verifichi la circostanza di un severo peggioramento dell’economia (art. 5 del Council regulation 1466/97 del 7 luglio 1997 e art. 3 e 6 della L. 243/2012).

Per garantire all’UE il rispetto dei vincoli europei, il Governo ha però inserito nell’aggiornamento del DEF una clausola di salvaguardia: un aumento IVA a partire dal 2016 se non si raggiungeranno gli obiettivi prefissati.

=> DEF: aumento IVA nella Legge di Stabilità 2015

Ulteriori risorse potrebbero essere reperite, infine, dalla Spending Review, ovvero dai tagli alle spese dei Ministeri, delle Regioni e dei Comuni, nonché da una revisione delle detrazioni fiscali.