Commercio in crisi: sconti in bolletta e semplificazioni

di Barbara Weisz

Pubblicato 5 Giugno 2014
Aggiornato 22 Settembre 2014 06:36

All'Assemblea di Confcommercio le nuove cifre sulla crisi e le risposte del ministro dello Sviluppo Economico alle imprese su burocrazia, tasse e lavoro.

In arrivo uno sconto in bolletta del 10% per il 70% dei commercianti (risparmio medio di 3mila euro per un albergo, 400 euro per un ristorante, quasi 900 per un piccolo esercizio commerciale, circa 250 per un bar). Lo ha annunciato il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, all’assemblea annuale di Confcommercio:

«l’impegno che ho assunto per tenere aperte le fabbriche è assolutamente analogo a quello che metterò per tenere aperti i negozi».

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Commercio in crisi

Intanto, Confcommercio ha pubblicato il report sugli effetti della crisi economica: se il PIL crescesse uniformemente in Italia dell’1% all’anno, ci vorrebbero 11 anni e mezzo per tornare ai livelli del 2007. Il Sud, da solo, ci metterebbe invece 13,5 anni (perché in questi anni di crisi si è ulteriormente dilatata la forbice fra setentrione e merdidione). In realtà, questa crescita si può solo sperare per il 2016, perché il PIL 2014 è stimato dall’ufficio Studi Confcommercio allo 0,5%, mentre nel 2015 si fermerà allo 0,9%. Sintetizza il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli:

«Le prospettive di crescita sono deludenti, siamo ancora nella palude degli zero virgola, tanto per il PIL quanto per i consumi».

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Riforme in arrivo

Per uscire da questa fase di stagnazione bisogna fare le riforme. Secondo il Ministro Guidi, il Governo partirà da due capisaldi: rilanciare l’occupazione e far ripartire la domanda interna. Come? Intervenendo su spesa pubblica, fisco e semplificazioni:

«Le tasse in Italia si pagano tre volte: prima come imposte, poi come burocrazia e infine come incertezza». «Non è accettabile che occorrano in media 172 giorni di lavoro su 365 solo per soddisfare le esigenze del fisco. Se poi guardiamo a una piccola impresa i tempi si allungano ulteriormente, con differenze territoriali inaccettabili».

«Semplificare fa bene al paese», dunque, perché «regole semplici sono anche regole chiare e valide per tutti». Quindi, avanti con le riforme del mercato del lavoro, anche dando «una spinta ad un settore che ha bisogno di duttilità come il terziario».

Sul tema della moneta elettronica e dell’obbligo di POS, Guidi si è dichiarata aperta al confronto, che coinvolga anche banche e operatori di mercato, per «ridurre i costi legati alla disponibilità e all’utilizzo dei POS», dicendosi «certa che ci siano i margini per comprimerli significativamente». Ma ha anche aggiunto: «detto questo, l’incidenza dei pagamenti elettronici in Italia è decisamente troppo ridotta».

A seguire, il governo sta valutando nuove risorse per il Fondo di Garanzia delle PMI, impegnandosi a proseguire sulla strada delle semplificazioni burocratiche per le imprese. Infine, si ribadisce l’intenzione di estendere il bonus IRPEF in busta paga a pensionati e partite IVA (anche questa, una richiesta delle associazione delle PMI).