


Il caro energia fa salire l’inflazione, che a gennaio segna un incremento dell’1,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso secondo le ultime rilevazioni ISTAT. L’indice dei prezzi resta comunque in un range contenuto e l’istituto di statistica definisce “lieve” l’aumento rispetto a dicembre.
Tuttavia resta il fatto che negli ultimi mesi c’è una dinamica di accelerazione ed il carrello della spesa torna ad essere più costoso, soprattutto per gli alimentari,
Andamento generale dell’inflazione
Il rialzo dell’inflazione nel 2025 – sia congiunturale (mensile) sia tendenziale (anno su anno) – è principalmente dovuto al costo dell’energia. Sale anche il prezzo dei beni (da 02% a +0,7% rispetto al gennaio del 2024), mentre resta stabile (a +2,6%) il rincaro dei servizi. Questo andamento riduce il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni, portandosi a +1,9 punti percentuali (dal 2,4 di dicembre 2024).
Fra i servizi, rallentano i prezzi dei trasporti mentre sale il ritmo di crescita di servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
Come aumentano i prezzi di beni e servizi
La scomposizione per tipologie di beni e servizi vede gli alimentari in aumento del 2,1% su base tendenziale, le bevande alcoliche e i tabacchi in crescita del 2,5%, la ristorazione in aumento del 2,9%, stessa percentuale dei servizi relativi all’istruzione. L’unica voce in negativo quindi con prezzi in calo rispetto all’anno scorso, le comunicazioni, -5,4%.
Rispetto a dicembre, invece, il rincaro maggiore riguarda acqua, elettricità e combustibili (+2,4%) seguito da beni alimentari e cultura (entrambi in aumento dello 0,8%). Variazione negativa invece per i trasporti (-0,2%).
Il caro energia nel 2025
Il dato definitivo sull’inflazione conferma le stime preliminari dell’ISTAT.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (+1,8%), mentre quella al netto dei soli beni energetici sale lievemente (da +1,7% a +1,8%).
A livello congiunturale, ossia rispetto a dicembre, la componente che incide maggiormente è l’energia: in crescita del 14,2% i prezzi dei beni degli energetici regolamentati e del 2,7% quello del mercato libero.