Rivalutazione assegno di mantenimento: quanto spetta e come ottenerla?

Risposta di Barbara Weisz

Cinzia chiede:

Percepisco un assegno di mantenimento di 800 euro dal 2019, finora mai rivalutato nonostante sia previsto annualmente. Dal 2030 ad oggi quando mi spetterebbe di assegno rivalutato e arretrati?

L’assegno di mantenimento, per legge, deve rivalutarsi automaticamente in base all’indice FOI misurato dall’ISTAT – che a dicembre 2022 presentava una variazione annua in misura pari a 11,3% e mensile dello 0,3% – con contestuale diritto agli arretrati nel caso in cui questo non succeda nella pratica.

Per il calcolo della rivalutazione bisogna prendere come riferimento l’indice ISTAT del mese del primo pagamento dell’anno precedente dell’assegno di mantenimento deciso dal tribunale.

=> Calcolo rivalutazione ISTAT

Ad esempio, se il giudice ha stabilito un contributo di mantenimento di 800 euro a partire dall’1/03/2019, l’anno dopo l’assegno andava rivalutato prendendo come riferimento l’ultimo indice noto all’1/03/2018. E così via.

La nuova quota costituisce ogni anno la somma sulla quale applicare l’indice di FOI l’anno successivo per determinare la nuova rivalutazione.

Il pagamento degli arretrati va richiesto, e c’è un limite di scadenza, un termine di prescrizione di cinque anni. Nel suo caso è ancora in tempo, trattandosi di un assegno partito nel 2019, su cui ha maturato rivalutazioni arretrate ancora esigibili.

La cosa importante è che lei si affretti a chiedere gli arretrati dal 2019 prima che cadano in prescrizione: deve predisporre un atto di precetto e, in caso di mancato adempimento da parte dell’ex coniuge o di mancato accordo tra le parti, deve avviare tramite avvocato una procedura espropriativa davanti al giudice.

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Risposta di Barbara Weisz