Pratica di pensione INPS: quanto richiede e come sapere a che punto è

Risposta di Anna Fabi

24 Marzo 2025 10:26

Pietro chiede:

Come fare per sapere a che punto si trova l’istruttoria della propria domanda di pensione di vecchiaia presentata presso la sede INPS di competenza, quale importo verrà attribuito mensilmente e se gli arretrati spettanti verranno liquidati contestualmente?

Ci sono delle tempistiche precise che l’istituto di previdenza è tenuto a rispettare: per una domanda di pensione di vecchiaia, la risposta deve arrivare entro 55 giorni (si suppone lavorativi, anche se l’INPS non specifica) a partire dalla data di ricezione della domanda o della prima decorrenza se successiva. Stesso termine per la pensione anticipata, per quella ai superstiti indiretta e quella supplementare.

Cinque giorni in meno (50 giorni) per la pensione di reversibilità, anche in cumulo o totalizzazione. Tempi più lunghi (85 giorni) per la pensione di inabilità, l’assegno ordinario d’invalidità, la pensione dei fondi speciali ed i riscatti e ricongiunzioni ai fini pensionistici. Si sale a 90 giorni per la pensione di vecchiaia in cumulo o in totalizzazione, quella anticipata in cumulo o in totalizzazione e quella ai superstiti indiretta in cumulo o in totalizzazione. Si arriva a 115 giorni per la pensione di invalidità specifica e per quella privilegiata di invalidità, per finire con i 120 giorni necessari per la risposta alla domanda di pensione di inabilità in cumulo o in totalizzazione.

Tali termini sono sospesi se l’Istituto reputa necessario acquisire informazioni o certificazioni non attestati in documenti già in suo possesso e necessari per la valutazione (ad esempio nei casi di ricongiunzioni o totalizzazioni).

Il riferimento è il“Regolamento per la definizione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi”, in particolare la Tabella A contenuta in calce all’allegato della circolare INPS n. 55/2021.

Per quanto riguarda la decorrenza, invece, il trattamento spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Nel caso in cui ci siano ritardi, l’INPS le versa gli arretrati.

Per alcune prestazioni particolari è però necessario rispettare specifiche scadenze o graduatorie per valutare la disponibilità dei fondi annuali disponibili rispetto alle domande presentate, per cui i tempi di risposta differiscono. Ad esempio, l’APE Sociale richiesta nella finestra tardiva (domande presentate fra il 16 luglio e il 30 novembre), si riceve risposta soltanto a fine anno. Stesso discorso per la pensione precoci richiesta dopo il 31 marzo.

=> Come fare ricorso all'INPS

Per le pensioni erogate dalla Gestione Privata INPS, è previsto anche un servizio di comunicazione personalizzata, online e via SMS, che segnala l’esito positivo e i dettagli della prestazione.

Se non arriva, c’è uno specifico servizio INPS online che consente di verificare lo stato di una richiesta presentata.

Si accede attraverso l’area “prestazioni”, cliccando su “Stato di una pratica o di una domanda“, oppure selezionando direttamente questa dicitura nella stringa di ricerca dalla homepage (qui il link). Bisogna fornire il proprio codice fiscale e il numero identificativo della pratica, a scelta tra quello “Domus” e il protocollo, entrambi desumibili dalla ricevuta di presentazione della richiesta.

In alternativa, può contattare la sede INPS presso cui ha presentato la pratica, dal Contact Center telefonico o recandosi presso gli sportelli.

Per sapere non soltanto quando spetterebbe il primo assegno ma anche con quale importo, può usare il simulatore online di PMI.it

La data della prima decorrenza utile della prestazione pensionistica ordinaria è indicata nella lettere Unicarpe inviata all’INPS al contribuente ma se la risposta alla domanda inoltrata tarda ad arrivare può utilizzare i canali sopra esposti per sapere a che punto è la domanda di pensione.

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Risposta di Anna Fabi