


La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un bonus mamme lavoratrici dipendenti o autonome con reddito fino a 40mila euro: con almeno due figli, spetta una decontribuzione (ancora da quantificare) fino al decimo anno del più piccolo mentre dal 2027, con almeno tre figli, l’esonero INPS si estende fino alla maggiore età del più piccolo.
Vediamo come funziona il nuovo sgravio e come si coordina con la misura prevista per lo scorso anno per le lavoratrici dipendenti madri.
Decontribuzione madri lavoratrici
Per prima cosa, va sottolineato che si tratta di un’agevolazione diversa da quella al 100% per le dipendenti con almeno tre figli partita lo scorso anno e applicabile fino al 2026. Anche per questo motivo, le lavoratrici con almeno tre figli che stanno utilizzando la decontribuzione dello scorso anno non possono utilizzare il nuovo beneficio nel 2025 e 2026 (ancora coperti dalla precedente agevolazioni).
Il nuovo bonus mamme lavoratrici è peraltro strutturale, quindi non è soggetto a scadenza come quello introdotto lo scorso anno.
Chi è ammesso all’esonero contributivo
La nuova decontribuzione riguarda la quota di ritenute a carico della lavoratrice (ammessa se ha un reddito massimo di 40mila euro annui) e non ha impatto sui versamenti previdenziali. Sono ricomprese nel beneficio le dipendenti con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, e le autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione.
Attenzione: sono escluse anche le contribuenti che applicano il regime forfettario.
Dal 2025 spetta con almeno due figli e fino al compimento del decimo anno di età di quello più piccolo, mentre dal 2027 sarà riconosciuto fino al diciottesimo anno del più piccolo di almeno tre figli.
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Quanto vale lo sconto INPS
La decontribuzione INPS si applica sulla quota del versamento obbligatorio dovuto dal lavoratore.
La norma inserita nella Manovra 2025 non contiene ulteriori dettagli, nemmeno sulla quantificazione dello sconto contributivo.
Tutte le procedure e gli ulteriori particolari sono demandati a un decreto del Ministero del Lavoro, previsto entro fine gennaio.