Stipendi 2024: la classifica italiana

di Anna Fabi

18 Marzo 2024 09:30

Classifica aggiornata degli stipendi in Italia per Regione, Provincia, contratto, settore e genere, con una panoramica dei lavori meglio e peggio pagati.

Secondo gli ultimi dati ISTAT, Confindustria e Confcommercio, lo stipendio medio in Italia è pari a circa 1.475 euro netti al mese (tra 1250 e 1700 euro), per un lordo mensile di circa 2.300 euro ed una RAL annua tra 22.500 e 28.500 euro lordi.

Ad influire sui salari, anche a parità di figura professionale, possono essere anche le dimensioni dell’azienda. Di solito, le grandi realtà, più organizzate, offrono retribuzioni più alte. Tuttavia ciò non è sempre vero: le piccole e medie imprese, con tassi di crescita più elevati, possono talvolta attirare talenti, offrendo percorsi di carriera più rapidi.

Un occhio va poi sempre buttato al contratto nazionale (CCNL) di riferimento, ogni settore ha il suo, offrendo condizioni di stipendio e bonus differenti.

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Con una pressione fiscale tra le più alte d’Europa (in media del 46,5%) ad impattare sulla retribuzione netta in busta paga, in Italia anche la RAL può variare di molto. E non soltanto in base al settore di occupazione, all’esperienza e all’inquadramento contrattuale, ma anche in base alla regione e alla città in cui si lavora.

Vediamo in questa guida quale è il panorama attuale del mercato del lavoro in Italia, i settori, le professioni e i ruoli più remunerativi e la classifica italiana degli stipendi per Regione e Provincia.

Salario medio in Italia: la classifica per Regione

Il salario medio nazionale, dal punto di vista della Retribuzione Annua Lorda (RAL) è pari a 30.838 euro lordi, secondo i dati dell’Osservatorio JobPricing (Salary Outlook e Geography Index 2023) basati sulla RGA media nazionale.

Classifica Stipendi

La mappa nazionale delle retribuzioni

In rosso sono indicate le regioni ai primi 5 posti nella classifica (con il miglior Geography Index 2023). In nero le regioni tra il 6° e il 15° posto in classifica ed in viola quelle agli ultimi 5 posti.

Mappa stipendi

Confrontando i dati con i salari medi oltre i confini nazionali, secondo il rapporto ISTAT 2023 i lavoratori italiani hanno un reddito inferiore di 3.700 euro rispetto alla media dei colleghi europei (con un picco di 8.000 euro in meno rispetto alla media tedesca).

La classifica degli stipendi per Provincia

Ecco le prime posizioni in classifica, che vede sul primo gradino del podio Milano e come ultima posizione in graduatoria la provincia di Ragusa.

Quali sono le professioni con gli stipendi più alti

Le professioni con i guadagni più elevati in Italia includono:

  • Notai, con una retribuzione media da 60.000 a 200.000 euro lordi annui a seconda dell’anzianità e delle funzioni;
  • Architecture Manager e Analista di Dati possono guadagnare 168.000 euro e 150.000 euro l’anno;
  • Medici specialisti, con una retribuzione dai 70.000 ai 110.000 euro;
  • Direttore Marketing e UX designer raggiungono rispettivamente 93.000 euro e 89.000 euro all’anno.
  • Web Marketing Manager, guadagnano in media 57.000 euro l’anno;
  • Consulenti finanziari (come dipendenti o liberi professionisti), si parte da 30.000 euro per una figura junior fino a superare i 55.000 euro e arrivare ai 130mila per un consulente esperto;
  • Farmacisti (come dipendente o proprietario di farmacia), si parte da 26-27.000 euro lordi annui per un dipendente e si sale oltre i 50.000-60.000 euro per figure senior o titolari di farmacia;
  • Piloti d’aereo, la cui retribuzione dipende dall’esperienza, dalla compagnia e dalle tratte coperte. In media, lo stipendio si aggira intorno ai 70.000 euro, ma può essere inferiore per i piloti alle prime esperienze;
  • Architetti e ingegneri, la cui retribuzione varia in base al settore di attività, all’esperienza e alle responsabilità. In media, lo stipendio annuo lordo si attesta intorno ai 38.000 euro, ma può aumentare considerevolmente, superando gli 80mila euro, per professionisti con anni di esperienza, titoli aggiuntivi e una solida base di clienti;
  • IT manager, responsabile delle funzioni informatiche di un’azienda, può guadagnare oltre i 50.000 euro lordi annui, con punte superiori ai 100.000 euro per le aziende più importanti e i professionisti più esperti;
  • E-commerce manager, che gestisce le vendite online di un’azienda, ha uno stipendio che parte dai 30.000 euro annui per le figure junior e può arrivare tra i 40.000 e gli 80.000 euro per chi ha più esperienza. In grandi gruppi multinazionali, il salario può superare i 100.000 euro;
  • Avvocati, con uno stipendio medio intorno ai 37.000 euro annui, ma che può variare notevolmente in base all’esperienza, raggiungendo cifre superiori ai 50-60.000 euro. Tuttavia, il numero di avvocati è aumentato nel corso degli anni, riducendo così la media dei compensi, soprattutto per gli specializzandi o le partite IVA inserite in studi legali;
  • Commercialisti e consulenti del lavoro presentano una remunerazione media molto variegata. Ai compensi elevati dei professionisti più affermati (che possono superare i 100.000 euro annui grazie a incarichi in importanti collegi sindacali aziendali) si affiancano compensi interessanti ma più modesti per le figure junior. La retribuzione media si aggira intorno ai 33.000 euro annui;
  • Sindaci: quelli metropolitani guadagnano quasi 14mila euro lordi al mese, quelli dei comuni più piccoli (meno di 3mila abitanti) sui 2000 euro lordi mensili.

Tuttavia, è importante notare che queste cifre rappresentano guadagni lordi. Inoltre, le retribuzioni possono variare notevolmente in base alla posizione geografica e alle competenze specifiche del lavoratore, con le regioni del nord e le grandi città spesso associate a salari più elevati.

Le professioni con gli stipendi più bassi

A sorpresa, nonostante l’impiego pubblico continui a far gola a molti, nella classifica dei lavori meno pagati in Italia ci sono i dipendenti del settore pubblico. Nonostante il lavoro nel settore pubblico offra una maggiore stabilità economica, i lavoratori pubblici sono spesso penalizzati dalle tasse elevate.

Gli stipendi della Polizia di Stato, ad esempio, si aggirano intorno ai 1.400 euro, con una media più bassa rispetto ad altri Paesi europei, nonostante l’importanza della figura del poliziotto. Tali importo, tuttavia, può aumentare grazie agli straordinari e alle ore extra. Stesso discorso per vigili del fuoco, carabinieri e gli altri dipendenti delle Forze dell’ordine.

In ambito Scuola, i professori delle superiori guadagnano intorno a una media di 31mila euro lordi all’anno (min 25mila, max 38mila), contro una media nella PA di circa 34-35mila euro lordi l’anno. I professori delle medie hanno guadagni pressoché simili. Per gli insegnanti della primaria gli stipendi sono invece più penalizzanti: si va dai 22mila euro lordi l’anno a un massimo di circa 34mila. A parità di laurea, lavorando più ore, i maestri della primaria vengono pagati meno degli insegnanti degli altri ordini di scuola.

Basti pensare che lo stipendio di un professore universitario ordinario, cioè un docente titolare di cattedra, varia da 3.300 a 4mila euro al mese.

I settori con le migliori retribuzioni

In Italia, le professioni più remunerative sono spesso legate a settori in cui i lavoratori sono altamente qualificati. I settori e le professioni più pagati includono banche e servizi finanziari, ingegneria, farmaceutica e biotecnologia.

D’altro canto, i salari più bassi si riscontrano in settori che richiedono una minore specializzazione, come i servizi alla persona, l’ospitalità e la ristorazione.

La TOP TEN italiana per RAL

Ecco i 10 settori che offrono i salari più alti in Italia, con la retribuzione annua lorda media (RAL) e la retribuzione annua lorda media (RGA):

  1. Banche e Servizi Finanziari
  2. Ingegneria
  3. Farmaceutica e Biotecnologie
  4. Telecomunicazioni
  5. Assicurazioni
  6. Oil & Gas
  7. Servizi Consulenza IT e Software
  8. Aeronautica
  9. Chimica
  10. Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche, Automazione

Cosa far aumentare lo stipendio?

Questi dati riflettono il fatto che un titolo di studio più elevato si traduce solitamente in un reddito superiore. Secondo i dati ISTAT, i laureati tra i 25 e i 64 anni godono di un tasso di occupazione superiore del 30% rispetto a coloro che hanno al massimo una licenza media. Questa differenza aumenta a 35 punti nel Mezzogiorno d’Italia e addirittura a 44 punti tra le donne. In media, i laureati guadagnano circa 2,5 volte di più dei lavoratori con licenza media, salendo a 2,8 volte nella zona dell’Ue27.

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Nel contesto europeo, i lavoratori con un diploma di istruzione secondaria superiore guadagnano il 42% in più rispetto a quelli con licenza media, mentre ottenere un titolo terziario porta a un raddoppio del reddito rispetto ai diplomati e quasi a un triplo rispetto a coloro con un titolo inferiore.

Dove si pagano gli stipendi più alti

Dal punto di vista territoriale, la classifica dei dipendenti meglio pagati d’Italia incorona Milano come la città dove le retribuzioni sono più elevate. Sul secondo gradinoBolzano. Seguono Bologna, Parma, Roma, Reggio Emilia, Firenze, Modena, Vicenza e Genova.

I dati emergono dalle rielaborazioni a cura del Centro Studi Tagliacarne, sui dati provinciali 2019-2021 relativi alle retribuzioni da lavoro dipendente, a partire dal reddito disponibile a prezzi correnti.

Parliamo, tra l’altro, di una quota pari al 90% del reddito disponibile se ci riferiamo alla sola città di Milano, mentre nel complesso l’incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili è comunque più evidente nelle città metropolitane (71,3%) rispetto a quella registrata nelle province (57,6%).

La top 20 italiana per gli stipendi

In base ai dai 2019-2021, se Milano si attesta come prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari, i maggiori incrementi delle retribuzioni si registrano a Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e nel Sud Sardegna (+11,2%). Di contro, maglia nera per Venezia, Firenze e Prato.

Ecco la top 20 delle province/città metropolitane per redditi da lavoro dipendente procapite secondo la rielaborazione dei dati statistici dell’Istituto Tagliacarne:

  1. Milano 30.464,86
  2. Bolzano 18.942,08
  3. Bologna 18.628,65
  4. Parma 18.175,33
  5. Roma 17.774,30
  6. Reggio Emilia 16.912,12
  7. Firenze 16.686,53
  8. Modena 16.572,83
  9. Vicenza 16.451,67
  10. Genova 16.031,29
  11. Pordenone 15.887,39
  12. Verona 15.749,16
  13. Trieste 15.672,95
  14. Torino 15.424,47
  15. Trento 15.086,36
  16. Cuneo 14.340,13
  17. Cagliari 14.244,03
  18. Forlì-Cesena 14.002,18
  19. Padova 13.924,12
  20. Udine 13.888,68

Incrementi retributivi

Se analizziamo l’andamento delle buste paga, sempre per il 2019-2021, sul podio delle città con stipendi in crescita nel triennio troviamo Milano, Parma e Savona.

Chi sale e chi scende

Nel confronto tra il 2019 e il 2021, infine, le buste paga risultano più leggere in 22 province (su 107), dove ogni dipendente ha perso in media 312 euro nel triennio, quando invece si è registrata una crescita nazionale di circa 301 euro.

Quali province soffrono di più? Nel triennio, le città con il calo maggiore delle retribuzioni da lavoro dipendente sono:

  1. Firenze
  2. Prato
  3. Aosta
  4. Biella
  5. Venezia
  6. Vercelli
  7. Arezzo
  8. Lecco
  9. Fermo
  10. Rimini

Divario di genere tra stipendi

Per quanto riguarda i soli dipendenti, secondo i dati INPS la media nazionale è invece di 22.839 euro, con un divario di genere molto marcato: 26.227 euro lordi annui per gli uomini contro i 18.305 euro lordi annui per le donne.

Un gap di genere di quasi8mila euro dovuto alla diffusione del part-time tra le lavoratrici (3.584mila 665 contro i 2.66mila 260 della controparte maschile).