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Calcolo pensione futura in base allo stipendio: quanto si prende

di Anna Fabi

9 Aprile 2025 12:25

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Calcolo pensione futura a partire dallo stipendio: ecco l'importo finale applicando i coefficienti di trasformazione al montante contributivo.

Con le tante novità in materia di pensioni, cresce tra gli italiani il timore di vedersi ridurre drasticamente il futuro assegno pensionistico, tra nuove regole di calcolo e limitazioni di legge. Ma come sapere a quale destino si va incontro? Prima di tutto, partendo dai dati certi relativi alla propria posizione contributiva.

Per calcolare l’importo della pensione futura bisogna avere a disposizione alcune informazioni che permettono di stimare in via orientativa l’ammontare dell’assegno pensionistico in base all’età in cui ci si ritira ed al numero di contributi versati.

Vediamo come sapere quanto sarà il proprio reddito pensionistico.

Come si calcola la pensione futura?

Il calcolo della pensione futura si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione relativo all’età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d’anno). Dunque, per calcolare la propria pensione è necessario conoscere:

  • il montante contributivo della propria vita lavorativa, che si può ottiene facendo richiesta all’INPS dell’Estratto Conto Certificativo (EcoCert);
  • la formula prescelta, in base alla quale cambia l’età della pensione (67 anni per quella di vecchiaia, anche prima per quella anticipata o con le varie formule agevolate come APE Sociale, Opzione Donna, Quota 103, Pensione Precoci, Pensione Usuranti, ecc.);
  • i coefficienti di trasformazione per le pensioni da applicare nel proprio caso.

Come si calcola il montante contributivo?

Per calcolare il montante individuale contributivo bisogna considerare i seguenti fattori:

  • base imponibile annua corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto e da ricongiunzione) di ciascun anno e pari a:
    • la retribuzione annua, per gli iscritti alle gestioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti;
    • il reddito annuo, per gli iscritti alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi;
  • totale dei contributi di ogni anno, da calcolarsi moltiplicando base imponibile annua per aliquota di computo:
    • 33% per i periodi da dipendente;
    • 24% per i periodi da autonomo;
    • 24%-33% per iscritti alla gestione separata INPS.

Il montante individuale è la somma dei contributi annui, rivalutato ogni anno in base al tasso di capitalizzazione calcolato dall’ISTAT, che per chi va in pensione nel 2024 è pari allo 2,3% (si applica al montante fino a due anni prima).

Cosa sono i coefficienti di trasformazione pensioni?

I coefficienti di trasformazione sono specifici valori percentuali da applicare al calcolo delle pensioni con il sistema contributivo (o per il calcolo della quota contributiva nel con metodo misto o retributivo) e variano a seconda dell’età.

Queste aliquote sono stabilite per legge dal Ministero del Lavoro e vengono periodicamente aggiornate, ogni tre anni in base all’adeguamento dell’età pensionabile rispetto alle aspettative di vite (scatti età pensionabile).

A quali pensioni si applicano i coefficienti di trasformazione?

I coefficienti di trasformazione si applicano per il calcolo delle pensioni determinate con il sistema interamente contributivo (anzianità maturata interamente dopo il 1° gennaio 2012); per il calcolo delle quote di pensione determinate con sistema misto o retributivo per i lavoratori in possesso di contribuzione al 31 dicembre 1995 o almeno 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996; per chi si ritira con Opzione Donna.

I coefficienti di trasformazione, oltre che alle pensioni erogate da gestioni INPS o altre forme di previdenza obbligatoria, si applicano anche alle pensioni del professionisti iscritti alle casse private (per la pensione contributiva o per la quota parte calcolata con questo sistema).

Quali sono i coefficienti di trasformazione 2025?

Ricordando che si applicano solo sulle quote di pensione su cui si applica il sistema contributivo, ecco i coefficienti di trasformazione pensione 2025 per il calcolo dell’assegno di chi si ritira quest’anno sono i seguenti:

Età Coefficiente di trasformazione 2025-2026
57 anni 4,204%
58 4,308%
59 4,419%
60 4,536%
61 4,661%
62 4,795%
63 4,936%
64 5,088%
65 5,250%
66 5,423%
67 5,608%
68 5,808%
69 6,024%
70 6,258%
71 6,510%

Come sapere quando andrò in pensione e quanto prenderò?

Con il calcolatore dell’importo e decorrenza pensione, disponibile gratuitamente su PMI.it, basta inserire la propria età e i numero di anni di lavoro per sapere quando si potrà andare in pensione e se si può rientrare in una delle formula per la flessibilità in uscita in vigore nel 2025.

Con il calcolatore della pensione, si può sapere quando si va in pensione con i requisiti Fornero (anno della pensione di vecchiaia e anno della pensione anticipata standard) o quando si può uscire con le varie formule (precoci, usuranti, gravosi, Opzione Donna, APE Sociale, Quota 103, ecc.).

Esempi di calcolo pensione a partire dallo stipendio

Per calcolare la pensione futura di un lavoratore con il sistema contributivo, si parte dal principio che la pensione è determinata dai contributi versati durante la carriera lavorativa, e la sua entità dipende dall’importo dei contributi stessi e dalla durata del periodo di contribuzione.

Prendiamo ad esempio un lavoratore che ha sempre guadagnato 1.600 euro netti al mese (per uno stipendio lordo di circa 2.350 euro, tra contributi a carico del dipendente e quelli a carico dell’azienda) e decide di ritirarsi dopo 20 anni di contributi a 67 anni di età con un montante accumulato di circa 180.000 euro, considerando una rivalutazione media dell’1,5% annuo. Moltiplicandolo per il coefficiente di trasformazione del 5%, otteniamo una pensione netta di circa 580 euro al mese.

Con 42 anni di contribuzione (più o meno quanti ne servono oggi per la pensione anticipata ordinaria), il tasso di sostituzione sarà più alto, considerando la lunga carriera lavorativa. A parità di esempio, uscendo a 64 anni di età si arriva a circa 1500 euro.

I fattori che influenzano il calcolo sono quindi sia carriera e reddito (un lavoratore con redditi più elevati e una carriera più lunga accumulerà un monte contributivo maggiore, aumentando il tasso di sostituzione), sia l’età di pensionamento (che in Italia varia a seconda delle normative, può influire sulla durata del versamento dei contributi e sull’importo finale della pensione).

Naturalmente, questi calcoli sono semplificati, poiché entrano in gioco molte variabili, tra cui l’aliquota contributiva, le modifiche legislative, la rivalutazione del montante contributo e altri fattori economici.