Visite fiscali per malattia: boom di assenze sul lavoro

di Alessandra Gualtieri

23 Febbraio 2022 12:00

In aumento le assenze per malattia e le visite fiscali ai dipendenti nel settore pubblico e privato: ecco numeri e trend segnalati dall'Osservatorio INPS.

Il rientro in massa al lavoro in presenza presso le sedi fisiche, dopo mesi di smart working generalizzato, ha generato un forte impatto sulle assenze per malattia. A scattare la fotografia di fine 2021 è l’INPS, che evidenzia l’aumento delle emissioni di certificati e delle visite fiscali di controllo.

Assenze per malattia

Secondo i dati dell’Osservatorio INPS (Polo unico di tutela della malattia), nel secondo semestre del 2021 sono aumentati del 18,5% i certificati emessi nel settore privato, la cui quota riguarda il 78,2% di tutti i certificati emessi. Di contro, se ci concentriamo sugli ultimi tre mesi dell’anno, l’incremento maggiore si è registrato nel settore pubblico (+17,2%) rispetto al settore privato (+9,4%), con una maggiore incidenza di assenze per malattia tra le donne (+13,4) rispetto agli uomini (8,9%). In questo arco di tempo, le giornate totali di malattia hanno subito una diminuzione (rispettivamente del 10,1% e del 12,4%) rispetto all’analogo periodo 2020.

Visite fiscali

Per quanto riguarda le visite fiscali per malattia dei dipendenti l’Osservatorio fornisce i seguenti trend:

  • Nel terzo trimestre 2021 sono state effettuate 258mila visite fiscali (+179%), con una crescita maggiore (soprattutto al Certo Italia) nel Pubblico impiego (+303%). In generale, i lavoratori maggiormente interessati dagli accertamenti medico fiscali sono gli assicurati del settore privato e i pubblici del Polo unico, per i quali possono essere effettuate visite su richiesta dell’azienda o disposte d’ufficio dall’INPS.
  • Nel quarto trimestre 2021 sono state effettuate 311mila visite fiscali (+23%), con un incremento di accertamenti (soprattutto al Sud) nel settore pubblico (+170%), mentre nel privato si è registrato un calo (-35%). Nel mirino degli ispettori, i lavoratori ultracinquantenni (+26%) nel privato e la classe fino a 29 anni nel pubblico.