Decreto dignità per imprese e lavoro

di Anna Fabi

Pubblicato 15 Giugno 2018
Aggiornato 14 Settembre 2018 09:47

Divieto di delocalizzazione per aziende con finanziamenti pubblici, addio a Spesometro, Redditometro e Studi di settore, revisione Jobs Act: il Decreto Dignità del Ministro Di Maio.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ci tiene a imprimere la sua linea annunciando, come primo provvedimento, un decreto dignità che contenga misure a favore di professionisti e imprese.

Una norma a costo zero, che implichi semplificazioni fiscali (abolizione di Spesometro, Redditometro, Studi di settore), contrasto gli insediamenti produttivi all’estero di imprese italiane (delocalizzazione), tutele per il lavoro 4.0 e revisione del Jobs ActIl Jobs Act è andato nella direzione dell’eliminazione di diritti e tutele, noi faremo esattamente l’opposto».).

Decreto dignità

L’annuncio è stato dato dallo stesso Di Maio, attraverso il Blog delle Stelle.

Il primo decreto che farò come ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si chiamerà Decreto Dignità e servirà solo ed esclusivamente per ristabilire i diritti sociali dei cittadini.
  • Eliminazione Spesometro, Redditometro e Studi di settore: non è chiaro attraverso quali strumenti perchè si tratta di processi già in atto; gli studi di settore sono già all’ultimo anno di applicazione, sostituiti dal 2019 dagli indici di affidabilità economica.
  • Disincentivi alla delocalizzazione con divieto di aprire stabilimenti produttivi all’estero per le imprese che percepiscono fondi pubblici: anche in questo caso  misure di contrasto già esistono. Si tratta dunque di dettagliare nuove formule («se lo Stato ti dà una mano, il lavoro lo devi creare in Italia e devi dare lavoro ben retribuito e tutelato ai lavoratori italiani»).

Nel decreto annunciato ci sarà anche il divieto alla pubblicità sul gioco d’azzardo e misure dedicate alla lotta alla precarietà nel mondo del lavoro. In questo ultimo senso, il segnale strategico è dato dall’incontro avuto con le rappresentanze dei “riders”, addetti alle consegne delle piattaforme online (gig economy).

All’interno del decreto dignità ci saranno tutele per i giovani del lavoro 4.0 che non hanno un contratto né uno status giuridico, che non hanno una tutela assicurativa e hanno seri problemi di precarietà e sicurezza.

Le misure che richiedono il reperimento di risorse, a partire dal reddito di cittadinanza, saranno attuate successivamente. Nella Legge di Bilancio 2019:

si dovrà avviare il fondo per il reddito di cittadinanza in modo da renderlo operativo il prima possibile.