Contaminazione fra terziario e artigianato, capacità di posizionarsi nelle nuove filiere di mercato e di interagire con la grande impresa e la pubblica amministrazione, utilizzo strategico di internet e delle nuove tecnologie: sono fattori che accomunano le strategie delle PMI di successo, secondo l’analisi di una serie di casi concreti effettuata nell’ambito dello studio di Rete Imprese Italia dedicato al “Ruolo della piccola impresa per l'efficienza delle infrastrutture materiali e immateriali“.
PMI che hanno saputo innovare attraverso una trasformazione delle formule imprenditoriali che testimonia un cambiamento sostanziale delle strategie e del rapporto con il mercato. E dimostrano come «anche in un quadro di grande incertezza e di rapida evoluzione dei settori (legata soprattutto alla progressiva apertura dei mercati), la piccola impresa sia in grado di esprimere strategie competitive».
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Non è possibile, si legge nello studio, «una generalizzazione definitiva di quanto emerso da un numero di casi limitato», ma certamente si può riflettere su alcuni tratti emergenti. Vediamoli.
Nuove combinazioni ibride fra dimensione materiale e immateriale
Il vantaggio competitivo delle imprese più innovative consiste nel superamento della distinzione classica fra attività terziarie (immateriali), e attività artigiane. In genere le PMI del terziario puntano su specifiche competenze, come la capacità relazionale e negoziale, mentre le attività artigianali sulle tecniche manifatturiere. I casi di eccellenza esaminati mescolano in modo nuovo materiale e immateriale, terziario e manifatturiero.
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Esempi: aziende di progettazione di impianti di cogenerazione (attività terziarie), che riescono ad affrontare mercati complessi grazie a una profonda conoscenza delle attività manifatturiere. Artigiani di nuova generazione (come quelli dell'esperienza ArtiCity di Perugia), che dimostrano una crescente capacità di relazione con il cliente nella vendita di prodotti su misura. La produzione di software a progetto rappresenta un modo di organizzare la produzione e di gestire la relazione con il committente che è percepita come servizio “customizzato”.
Questa «saldatura originale fra artigianale e terziario costituisce, anche all'estero, uno dei tratti caratteristici delle nuove piccole imprese competitive».
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Inserimento consapevole nelle nuove filiere di mercato e crescente capacità di interazione con la grande impresa e con la Pubblica Amministrazione
Nei casi di successo risulta fondamentale «la capacità dell'imprenditore di trovare un chiaro posizionamento di mercato all'interno delle catene del valore». Si tratta di identificare spazi di mercato (capacità di lettura della filiera) e di elaborare e implementare strategie di conseguenza sostenibili: non è «un esercizio da svolgere una tantum» ma «un costante sforzo di messa a punto basato sui feedback di mercato».
Vale nel settore dell'energia, dove il mercato offre la possibilità di sfruttare le opportunità legate all'emergere di una nuova domanda a condizione che la PMI trovi un rapporto di complementarità con operatori più grandi, oppure nel campo dei servizi legati ai dati della Pubblica Amministrazione.
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La rete come sistema di apertura del mercato a favore della specializzazione (oltre la logica della prossimità )
Dal punto di vista del posizionamento di mercato, internet costituisce lo strumento con cui la piccola impresa, terziaria o artigiana, supera i tradizionali vincoli di prossimità e accede alle potenzialità di nuovi mercati che ne premiano la specializzazione.
Il ruolo di Consip (leggi qui) è un caso importante di piattaforma digitale in grado di favorire l'allargamento della dimensione del mercato per servizi tradizionalmente confinati all'interno di ambiti territoriali specifici.
La rete non significa solo commercio, ma anche comunicazione e mobilitazione di gruppi di imprese, accesso al mondo della ricerca e dell'innovazione.
Esempi: le aziende del settore energetico sfruttano la rete per accedere a conoscenze innovative che si sviluppano su base internazionale. Le imprese impegnate sul fronte “open data” guardano alla rete come spazio naturale per il reperimento di nuove informazioni e messa a punto degli strumenti operativi di gestione del servizio.
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La «crescente saldatura fra l'operatività della piccola impresa e le opportunità legate al mondo delle nuove tecnologie costituisce un elemento che qualifica in senso positivo la sostenibilità dei percorsi delle aziende prese in esame» e conferma la validità di tanta letteratura scientifica che «sottolinea il legame fra vitalità della PMI e capacità di sfruttare le opportunità delle reti tecnologiche».