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Manovra 2020: incentivi 4.0 alle imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Dicembre 2019
Aggiornato 16 Febbraio 2020 19:39

Tutti gli incentivi del piano Industria 4.0 diventano un credito d'imposta: acquisto macchinari, hardware, software, economia green, ricerca e sviluppo, formazione, nuove regole e aliquote in manovra.

Il super e l’iperammortamento Industria 4.0 diventano un credito d’imposta, agevolazione anche per gli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione, proroga dell’incentivo sulla formazione 4.0, con una rimodulazione a seconda delle dimensione dell’impresa, rifinanziamento della nuova Sabatini.

La Legge di Bilancio 2020 nel prorogare gli destinati alle imprese che investono in innovazione 4.0 modifica gli strumenti attivabili in base all’attuale legislazione, introducendo diverse novità al testo originario del ddl approvato dal Governo. Resta l’impostazione che stimola gli investimenti ecologici e l’innovazione nelle PMI, il credito d’imposta per l’acquisto di macchinari è utilizzabile anche dalle imprese agricole. Vediamo tutto.

=> Legge di Bilancio 2020, testo ufficiale: approvazione di fatto

Super e ipermmortamento

L’acquisto di nuovi macchinari invece che con il superammortamento degli anni scorsi è agevolato con un credito d’imposta: si applica agli investimenti effettuati nel 2020, oppure entro il 30 giugno 2021 a condizione che l’ordine risulti accettato entro il 31 dicembre 2020 con pagamento di almeno il 20%. Stesso discorso per l’iperammortamento per l’acquisto di macchinari digitali e software, che diventa quindi un credito d’imposta, con le stesse tempistiche sopra esposte.

=> Incentivi Industria 4.0: aliquote ammortamento

Il credito d’imposta è modulato come di seguito.

  • Acquisto macchinari nuovi (sostanzialmente, quelli a cui prima di applicava il superammortamento): al 6% fino a un tetto di 2 milioni di euro.
  • Macchinari innovativi in chiave Industria 4.0 a cui si applicava l’iperammortamento, elencati nell’allegato A della legge 232/2016: 40% fino a 2,5 milioni di euro, 20% da 2,5 a 10 milioni di euro.
  • Software 4.0, elencati nell’allegato B della legge 232/2016: 15% fino a 700mila euro.

Il credito d’imposta si utilizza esclusivamente in compensazione, ripartito in cinque quote annuali di pari importo, oppure in tre quote annuali per i software, non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP. I macchinari devono essere destinati ad apparati produttivi in Italia, con regole precise che impediscono l’applicazione nel caso in cui i beni acquistati vengano successivamente destinati a impianti esteri. Si applica anche agli investimenti effettuati da partite IVA e professionisti.

Ricerca e sviluppo, innovazione green

Nuovo credito d’imposta nel 2020 per investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0. L’agevolazione sostituisce il precedente credito d’imposta ricerca e sviluppo, prevedendo in realtà aliquote più basse. La norma contiene il dettaglio delle spese agevolate per ognuna delle tre tipologie sopra elencate. Il credito d’imposta è così modulato:

  • ricerca e sviluppo: 12% fino a 3 milioni di euro.
  • innovazione tecnologica: 6% fino a 1,5 milioni di euro.
  • innovazione green: 10% fino a 1,5 milioni di euro.

Anche in questo caso, l’agevolazione è utilizzabile solo in compensazione.

Formazione 4.0

Proroga a tutto il 2020 del credito d’imposta sulla formazione 4.0, così modulato:

  • piccole imprese: 50% fino a 300mila euro;
  • medie imprese: 40% fino a 250mila euro;
  • grandi imprese: 30% fino a 250mila euro.

In tutti i casi, l’agevolazione sale al 60% se la formazione è rivolta a lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate. L’utilizzo del credito d’imposta viene slegato dalla contrattazione collettiva di secondo livello.

Nuova Sabatini

Qui non ci sono modifiche rispetto al testo del ddl originariamente presentato alle Camere dopo l’approvazione del Governo. In pratica, ci sono nuove risorse destinate al finanziamento agevolato alle PMI che acquistano macchinari nuovi, con quote riservate agli investimenti tecnologici e all’innovazione green, e un rafforzamento dell’incentivo per le imprese del Sud.