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Legge di Stabilità 2015: taglio tasse, IRAP e incentivi assunzione

di Barbara Weisz

14 Ottobre 2014 17:11

Legge di Stabilità 2015: manovra finanziaria da 30 miliardi focalizzata su riduzione tasse, taglio del cuneo fiscale, bonus IRPEF in busta paga, sgravi IRAP e sui contributi per assunzioni a tempo indeterminato.

Il 15 ottobre l’Italia presenta la Legge di Stabilità 2015, una manovra da 30 miliardi di cui 18 mld per il taglio delle tasse sul lavoro (cuneo fiscale) e non solo: bonus  IRPEF in busta paga, sgravi contributivi per imprese che assumono, riduzione IRAP. Ad anticipare le misure della Finanziaria il premier Matteo Renzi, agli imprenditori di Confindustria Bergamo. Prima di introdurre “la scaletta” della prossima Legge di Stabilità si concede un gioco di parole che rimanda al Jobs Act e a uno dei suoi capitolo più caldi: l’Articolo 18.

«Il 18 non è l’articolo dello Statuto dei Lavoratori, ma i miliardi di euro che noi tagliamo con le tasse. L’Italia con questa legge di stabilità compie la più grande opera di riduzione delle tasse mai tentata».

Taglio cuneo fiscale

Lavoratori: con 10 miliardi si rifinanzia il bonus da 80 euro in busta paga, una cifra che non lascia speranze di estensione della platea dei beneficiari (Partite IVA. pensionati, famiglie numerose…) rispetto agli attuali, i dipendenti. Imprese: con 6,5 miliardi si finanzia il taglio IRAP sulla componente lavoro. E per i datori di lavoro una buona notizia: per tre anni, niente contributi da versare sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato.In pratica, mentre il ddl delega di riforma del lavoro abolisce l’articolo 18 per i nuovi assunti, la Legge di Stabilità incentiva fiscalmente le imprese ad applicare il contratto a tempo indeterminato, con l’obiettivo (esplicitato anche nella delega sul lavoro) di rendere questo contratto vantaggioso rispetto ad altre forme, come il tempo determinato. Secondo i dati del monitoraggio ministeriale sul mercato del lavoro, il contratto a termine sta infatti facendo la parte del leone tra le “poche” assunzioni del 2014, anche grazie alla maggiore flessibilità concessa dal Decreto Poletti (niente causalone per tre anni).

=> Legge di Stabilità 2015 e Ddl PMI in aiuto alle imprese

Altre misure

Famiglie: Renzi ha annunciato mezzo miliardo di sgravi fiscali attraverso detrazioni. Probabilmente il riferimento è al mantenimento allo stato attuale dei Bonus Ristrutturazioni ed Energia (50% e 65%), evitando quindi la riduzione dal 2015 prevista dalla manovra dello scorso anno. Comuni: potranno contare su un allentamento del Patto di Stabilità interno da circa un miliardo.

Conti pubblici

Queste le ultime novità su una manovra che, per 16 miliardi, sarà finanziata dai tagli della Spending Review. Il tutto, senza sforare il famoso tetto del 3% di rapporto Deficit/PIL imposto dal Fiscal Compact europeo, anche se in realtà ci si va molto vicino. Il DEF (Documento di Economia e Finanza) prevede di chiudere il 2014 esattamente al 3%, per portarsi al 2,9% nel 2015: Significa due anni sul filo del rasoio, ma intanto, insiste Renzi, «non sforo il 3% ma comunque arrivo al 2,9% e libero 11,5 miliardi». Intorno a questa manovra, dunque, in nome di misure espansive e orientate alla crescita, l’Italia chiede all’Europa tutta la flessibilità possibile sui conti.

TFR

Per quanto riguarda il TFR in busta paga (l’anticipo nel 2015 del 50% della liquidazione), è probabile che non sarà nella Legge di Stabilità. Il premier ha preannunciato un accordo con l’ABI (Associazione Banche Italiane) per evitare problemi di liquidità alle PMI (soprattutto alle piccole aziende) e ha anche chiarito che sarà il lavoratore a scegliere se chiedere o meno l’anticipo del trattamento di fine rapporto.