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Governo Letta: i programmi su IMU, IVA, lavoro e imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 29 Aprile 2013
Aggiornato 30 Aprile 2013 15:52

Stop alla rata IMU di giugno per la prima casa, niente aumento IVA, più lavoro per giovani e donne, sostegno alle PMI, reddito minimo per famiglie disagiate: il programma economico del nuovo Governo Letta.

Sospensione rata IMU sulla prima casa a giugno, niente aumento IVA a luglio, politiche per il lavoro e l’imprenditorialità, sostegno alle PMI: ecco i punti chiave del discorso con cui il presidente del Consiglio Enrico Letta si è presentato alle Camere chiedendo la fiducia.

E tra le priorità per il mondo delle imprese, in particolare PMI, in programma c’è una nuova stagione di dialogo per sostenere competitività e crescita, semplificazioni burocratiche e fiscali, meno tasse sul lavoro, più incentivi.

=> Ecco le richieste delle imprese alla politica

Insieme alla crescita economica, i due focus saranno cambiamento e moralizzazione della politica come emerso dal voto di febbraio.

I ministri non prenderanno lo stipendio aggiuntivo per l’incarico governativo ma solo l’indennità di parlamentare e tra le riforme istituzionali la prima sarà la legge elettorale.

Il tutto, inserito in una cornice europea dalla quale l’Italia non può e non deve uscire, mantenendo anzi il ruolo propulsivo dimostrato nell’ultimo anno e promuovendo quelle politiche di rinnovamento che sono necessarie per andare avanti sulla strada per una maggior integrazione europea (Letta ha parlato di Stati Uniti d’Europa).

Un discorso programmatico che non nasconde l’emergenza del momento (economica ma anche politica), e che ora sarà chiamato alla (non facile) prova dei fatti. Nel frattempo, analizziamo nel dettaglio i provvedimenti di politica economica annunciati da Letta.

IMU

Era uno dei capitoli su cui il programma di governo era particolarmente atteso (leggi qui) anche in considerazione delle forti differenze fra le proposte sull’IMU presentate in campagna elettorale dai partiti che sostengono il nuovo Governo. Pd, Pdl e Lista Civica (leggi qui).

Letta ha annunciato che la legge sulla tassazione sulla casa andrà rivista, e nel frattempo come detto ha annunciato la sospensione della prima rata di giugno. Sarà un successivo provvedimento a stabilire in che modo modificare la normativa. Il premier ha indicato alcune linee guida: la politica fiscale sulla casa deve prevedere incentivi alle ristrutturazioni ecologiche, affitti e mutui agevolati per le giovani coppie.

IVA

Altro importate annuncio, l’eliminazione dell’aumento (previsto per il luglio prossimo) di un punto dell’aliquota IVA attualmente al 21%.

Si tratta di un punto che va incontro a pressanti richieste delle PMI (leggi qui).

Anche qui, per ora non ci sono dettagli (ad esempio, sulla copertura finanziaria). Letta ha comunque precisato che tutte le misure di riduzione fiscale non dovranno impattare negativamente sull’indebitamento.

Lavoro e welfare

Il lavoro, ha dichiarato il premier, sarà la priorità numero uno del governo. Sottolineata la continuità rispetto ad alcuni impegni già presi, come il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga.

Un passaggio importnate riguarda l’auspicio che imprese e lavoratori agiscano insieme, con l’obiettivo di promuovere l’uscita dall’impoverimento e il ritorno alla crescita. Le risorse su cui puntare:

 

  • Giovani: il premier ha parlato di un rafforzamento dell’apprendistato, di ulteriori modifiche sui contratti a termine, di un potenziamento degli incentivi per l’assunzione di giovani a tempo indeterminato. In vista, dunque, ci sono modifiche alla riforma del lavoro dell’estate 2012 (vai allo speciale sulla riforma del lavoro).
  • Occupazione femminile: l’Italia resta troppo lontana dall’Europa in materia di pari opportunità. Bisogna pensare un welfare adeguato.
  • Welfare: deve essere universalistico e non corporativo. Annunciato un reddito minimo garantito per famiglie bisognose con figli e più ammortizzatori sociali per i precari.
  • Pensioni: il governo intende puntare su misure che facilitino il pensionamento graduale dei lavoratori più anziani favorendo una sorta di staffetta generazionale.

Ma i soli incentivi non sono sufficienti: Letta ha sottolineato la necessità di promuovere l’imprenditorialità giovanile.

Impresa

Il sostegno all’imprenditorialità è il collegamento fra le misure a sostegno dell’occupazione e del lavoro e quelle più specificamente pensate per le imprese.

=> Consulta il piano europeo imprenditoria 2020

C’è anche un impegno preciso del governo: un piano pluriennale per sostenere innovazione, ricerca e sviluppo, da finanziare attraverso project bond.

Fra le aree dintervento su cui puntare: digitale, green economy, energia, settore biomedicale, industria aerospaziale.

E’ in questo contesto che Letta ha sottolineato la prioritaria volontà di sostenere le PMI.

Fra i punti toccati: eliminare le barriere burocratiche, rivedendo completamente il sistema di autorizzazioni.

Avanti con la lotta all’evasione fiscale, ma senza dimenticare la promozione di un miglior rapporto fra fisco e cittadini.

Puntare massicciamente su Turismo e Made in Italy, settori chiave per lo sviluppo. Annunciato, a questo proposito, un imminente decreto per nominare un commissario unico per l’Expo, individuato come fondamentale appuntamento di rilancio.

Altre misure economiche e fiscali

Letta ha fatto espliciti riferimento al proseguimento delle politiche per restituire i debiti della PA alle imprese, alla necessità di incrementare il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, a politiche anticorruzione e riforme che rendano la giustizia più efficiente e veloce (a tutela degli interessi delle imprese italiane e degli investitori stranieri).

Il tutto, come detto, sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio (l’uscita dalla procedura europea per deficit eccessivo resta prioritaria) e nella cornice di un’Italia europea.

Le riforme istituzionali

Il premier ha indicato come fondamentale le riforme della politica e quelle istituzionali. Fra le misure annunciate: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, cambiamento della legge elettorale (anche ripristinando le preferenze), superamento del bicameralismo perfetto.

Letta ha annunciato che fra 18 mesi (in pratica, entro la fine del 2014) verificherà lo stato di attuazione delle riforme, anche per decidere se ci sono o meno i presupposti per continuare con il governo.