Le certificazioni ambientali ISO 14001 ed EMAS

di Alessandra Gualtieri

14 Gennaio 2020 09:25

Come scegliere la certificazione ambientale e come ottenerla: analisi della norma UNI EN ISO 14001 e del regolamento EMAS.

Le aziende che vogliono adottare strategie RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa) possono implementare buone pratiche volte al rispetto dell’Ambiente o magari scegliere forniture da fonti rinnovabili.

Non solo: certificazioni ambientali specifiche testimoniano la sensibilità e l’impegno green delle imprese: si tratta della norma UNI EN ISO 14001 che riguarda l’istituzione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) e, a livello Europeo, il regolamento EMAS che garantisce anche dei ritorni economici tangibili e delle agevolazioni per l’impresa aderente.

La UNI EN ISO 14001 e il regolamento EMAS sono simili per obiettivi e requisiti, tuttavia EMAS richiede maggiori garanzie di conformità legislativa e la comunicazione all’esterno degli impegni presi nei confronti dell’Ambiente prevedendo, per le organizzazioni che si certificano o che mantengono le registrazione, incentivi economici statali e regionali e diverse forme di semplificazione amministrativa.

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Norma ISO 14001

La norma UNI EN ISO 14001 del 1996, revisionata nel 2015, è uno strumento internazionale volontario, applicabile a tutte le tipologie di imprese, che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale. Viene rilasciata da un organismo certificatore indipendente che deve però essere autorizzato dall’Ente Italiano di Accreditamento Accredia.

L’adesione non è obbligatoria per legge ma, da quando il sistema viene istituito in azienda, tutti sono tenuti al rispetto delle policy interne di gestione, che vengono verificate annualmente dall’ente di controllo mediante audit volto a verificare l’impegno concreto nel minimizzare l’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi, attestando con il marchio ISO 14001 l’affidabilità dell’SGA applicato.

Si deve prestare attenzione nella scelta dell’ente certificatore poiché la sua serietà, credibilità e visibilità diventano un aspetto di fondamentale importanza verso il mercato esterno. La certificazione è a pagamento e anche le tariffe dei diversi enti certificatori sono un elemento di scrematura.

La struttura della norma segue il modello PDCA (Plan Do Check Act) che prevede quattro aree operative:

  1. Plan: stabilire obiettivi e processi per risultati conformi alla politica ambientale dell’organizzazione.
  2. Do: attuare i processi.
  3. Check: sorvegliare e misurare i processi rispetto alla politica ambientale, ad obiettivi e traguardi, alle prescrizioni legali e alle altre prescrizioni, e riportarne i risultati.
  4. Act: intraprendere azioni per migliorare in continuo la prestazione del sistema di gestione ambientale.

L’istituzione della Certificazione richiede, come primo passo (nell’ambito del PLAN), la redazione di un documento di politica ambientale che specifichi gli obiettivi che si intende raggiungere. Fondamentale è l’identificazione di risorse, ruoli, responsabilità e autorità relative al sistema di gestione ambientale ovvero l’ identificazione del Rappresentante della Direzione, che opera in delega all’amministratore Delegato.

Segue la preparazione di una serie di procedure operative, che costituiscono i processi di riferimento del SGA che comprendono anche gli aspetti di competenza formazione e consapevolezza e comunicazione interna (fase DO). La fase CHECK richiede invece l’istituzione di azioni e procedure e documenti di verifica, per dare evidenza della tenuta sotto controllo dell’efficacia e della correttezza nell’attuazione del sistema di gestione. In questo ambito la norma 14001:2004 specifica le “cogenze” cioè attività obbligate dall’adesione alla norma che sono:

  • la tenuta sotto controllo dei documenti
  • la tenuta sotto controllo delle registrazioni
  • la tenuta sotto controllo degli audit
  • la tenuta sotto controllo delle non conformità e delle azioni correttive e preventive

Queste sono condivise con il Sistema di Gestione per la Qualità norma UNI EN ISO 9001 (ultima revisione 2015) per favorire l’integrazione fra le norme e facilitare le aziende che volessero aderire ad entrambe le certificazioni. Inoltre, è cogente per la 14001 la tenuta sotto controllo di:

  • Operazioni associate agli aspetti ambientali significativi identificati.
  • Procedure di preparazione e risposta alle emergenze.
  • Sorveglianza e la misurazione degli aspetti ambientali significativi.
  • Rispetto delle prescrizioni legali applicabili.

La fase ACT si concretizza nel riesame della direzione che è un procedimento di controllo periodico a cadenza annuale, che prevede in ingresso una serie di documenti del sistema per valutare se sono stati raggiunti gli obiettivi ed eventualmente prevede l’istituzione di misure operative, in forma di processi o documenti, atte a garantire una maggiore efficacia ed efficienza del SGA.

Regolamento EMAS

L’EMAS (Enivironmental Management and Audit Scheme) è un sistema comunitario di ecogestione e audit ambientale. In pratica, è anch’esso un sistema di certificazione, che riconosce a livello europeo il raggiungimento di risultati di eccellenza nel miglioramento ambientale. Il Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio, è entrato in vigore a gennaio 2010, in sostituzione del precedente Regolamento Comunitario EMAS del 2001.

Le organizzazioni che volontariamente lo implementano si impegnano a redigere una dichiarazione ambientale in cui sono descritti gli obiettivi raggiunti e come si intende procedere nel miglioramento continuo. La registrazione è eseguita dal Comitato EcoLabel – EcoAudit, con il supporto tecnico di Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e Agenzia Regionale prevenzione e Ambiente (ARPA) secondo le diverse sedi regionali, coadiuvato da un organo di registrazione accreditato per la predisposizione della dichiarazione ambientale ed il supporto per la strutturazione di un SGA.

Sul sito ISPRA sono presenti anche interessanti statistiche sulle crescenti adesioni al regolamento e sulla suddivisione regionale delle aziende aderenti.