Virtualizzazione in ambienti Pmi, guida all’uso dei software gratuiti

di Filippo Vendrame

Pubblicato 13 Gennaio 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:52

La virtualizzazione, come sappiamo permette, di creare più “macchine virtuali” a partire da una macchina reale. Ogni computer virtuale sarà  completamente isolato e configurabile secondo le nostre esigenze.

Da tempo diffusa nelle grandi infrastrutture (datacenter, cluster…), è diventata oramai un must anche per i piccoli server, ambienti di sviluppo/test e per molti professionisti IT.

I vantaggi di una virtualizzazione a livello di Pmi sono innegabili: un amministratore di rete può testare in anteprima software, S.O., … , senza che l’ambiente di produzione venga messo a rischio con “mosse azzardate”.

Inoltre, tramite questa procedura si può assegnare ad ogni postazione di lavoro un ambiente virtuale in cui effettuare operazioni complesse senza che il computer principale ne possa risentire, o anche operazioni che richiedono sistemi operativi differenti senza dover mettere mano alla configurazione “reale” del pc.

Possiamo dunque affermare che l’uso di programmi e sistemi di virtualizzazione non può mancare nel bagaglio di un professionista IT, anche di una Pmi.

Proviamo a fare il punto sui software di virtualizzazione più semplici da utilizzare ma allo stesso tempo estremamente efficaci, adatti ai professionisti IT che necessitano di questi strumenti per il proprio lavoro.

In particolare analizziamo due programmi della nota software house VMware: VMware Player e VMware Server.
Perchè questi due software? Perchè sono gratuiti e quindi permettono di “entrare” e fare esperienza nel mondo della virtualizzazione senza particolari traumi o costi.

VMware Player come fa intendere il nome stesso, permette di eseguire sul proprio computer una macchina virtuale precedentemente costruita. Il programma di base non permette nessuna personalizzazione ma può essere molto utile nel caso si voglia avviare su un computer un secondo sistema operativo virtualizzato e già  realizzato da terzi.

Per chi ha voglia di provare questi sistemi virtualizzati pronti all’uso, è la stessa VMware a metterli a disposizione sul proprio sito, da cui sono scaricabili tramite client BitTorrent. In genere sono sistemi operativi Linux ma è possibile trovare anche alcune versioni di test di Windows.

Come dicevamo, però, Vmware Player non permette nessuna modifica alla macchina virtuale ed ecco che in nostro soccorso può arrivare un piccolo ma potente programma distribuito gratuitamente: VMmanager.
Grazie a questo software potremo andare a modificare alcuni parametri della macchina virtuale come la memoria allocata, le impostazioni di rete….

Inoltre potremo andare a costruire nuove macchine virtuali senza dover utilizzare software a pagamento come VMware Workstation.

In sintesi, VMware Player e VMmanager sono un’accoppiata davvero “potente”.

Come abbiamo visto, infatti, con VMware Player possiamo avviare le nostre macchine virtuali e con VMmanager possiamo modificarle o crearne di nuove con semplicità . Abbiamo però molti limiti perché non possiamo gestire queste macchine da remoto, non possiamo tenere sotto controllo i consumi delle risorse di sistema e non possiamo configurarle in ogni loro più minima parte.

Per avere tutto questo e per creare un ambiente di lavoro virtuale molto più ampio e funzionale ci viene in contro VMware Server di cui parleremo nei prossimi giorni.