Naturalmente, ci sono Steve Jobs, Mark Zuckberger, Sergey Brin. Ma fra i dieci più grandi innovatori del decennio il Sole24Ore ha inserito anche due italiani, Massimo Banzi e Bruno Murari, due donne, Arianna Huffington e Ori Okolloh, uno scienziato, lo studioso del Dna Craig Venter. E ancora il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, e il signore della Pixar, John Lasseter.
Sono questi i dieci personaggi che secondo gli esperti del quotidiano economico hanno maggiormente influenzato lo sviluppo tecnologico di questa prima decade del terzo millennio.
Sono tutti molto famosi e all’avanguardia, ma qualcuno forse è meno conosciuto degli altri al grande pubblico. Tutti sanno che Steve Jobs è il numero uno di Apple, il super manager che si è inventato l’iPod, l’iPhone e l’iPad. È ormai conosciutissimo Mark Zuckerberg, il numero uno di Facebook, che quest’anno è stato celebrato dal film “The social network” e che negli ultimi giorni si è pure guadagnato la copertina di Time come personaggio del 2010.
È molto noto in tutto il pianeta anche Sergey Brin, che insieme a Larry Page ha fondato Google. Ma qui è utile aprile una prima parentesi, perché nella lista dei top 10 c’è solo lui, non il collega Page. Il motivo? La sua storia personale. Perché Sergey Brin è nato nel 1973 a Mosca, che in quegli anni era la capitale dell’Unione Sovietica. Se ne è andato a sei anni, insieme alla famiglia, si è trasferito negli Usa, ha studiato a Stanford, e nell’università californiana, quando aveva 23 anni, ha fondato il motore di ricerca insieme al compagno di studi.
E quindi, come scrive Antonio Larizza sul Sole24Ore, «Dei due è lui che prima di innovare il web e cambiare il mondo ha dovuto stravolgere la sua vita», fermo evidentemente nella convinzione che «non tutte le pagine web nascono uguali. Gli uomini nascono uguali».
E veniamo agli italiani. Massimo Banzi è un ingegnere, ex docente della scuola di Interaction Design di Ivrea che si è inventato una scheda elettronica, Arduino, che è entrata nei laboratori di tutto il mondo, e che ha messo il suo sapere a disposizione di tutti sul web. Un signore dell’open source hardware che ha dato impulso a start up in tutto il pianeta, grazie al suo microcontroller nascono iniziative ed esperimenti nei paesi in via di sviluppo. E che ora pensa a progetti nelle scuole.
Bruno Murari, invece, è un elettrotecnico che si è formato alla Sgs di Agrate, poi diventata StMicroelectronics, che dopo essersi occupato di microchip è passato alla micromeccanica e si è inventato “l’accelerometro St”, quello che Nintendo ha utilizzato per la Wii. Un particolare: Murari è stato campione italiano di modellismo in balsa, piccoli aeromodelli sospinti da una piccola molla.
Quanto alle due signore, Arianne Huffingotn è la la fondatrice dell’Huffington Post, l’aggregatore di notizie più famoso del mondo. Forse un po’ meno conosciuta Ory Okolloh, che due anni fa ha fondato una piattaforma web, Ushahidi, che serve a monitorare emergenze umanitarie e catastrofi naturali in tutto il mondo. Africana, di Nairobi, si è laureata in legge negli Stati Uniti, e ha rinunciato a una brillante carriera da avvocato per tornare in Kenya e far nascere la sua creatura sul web.