Qualcosa da nascondere? Cinque tool grauiti per la steganografia

di Michele C. Soccio

Pubblicato 17 Agosto 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:47

Può essere utile a volte recapitare un messaggio segreto facendo in modo non solo che gli altri non possano leggerlo, ma che non sappiano neppure che esista. È questa l’arte della steganografia, che vogliamo mettere alla portata di tutti grazie a cinque tool gratuiti scelti appositamente per voi.

Il primo tool che segnaliamo è Steghide, un progetto open source più che maturo visto l’ultima release risale a sette anni fa. Steghide è comunque uno dei tool più usati, lavora a riga di comando ed è disponibile sia per Linux che per Windows. I messaggi possono essere nascosti in immagini JPEG o BMP, e in file audio WAV o AU.

Un po’ più vicino ai giorni nostri è invece MP3Stego, che i nostri segreti li nasconde nei file MP3 senza che orecchio umano riesca a percepire la differenza. MP3Stego è stato sviluppato su Windows e funziona sia da riga di comando che con una GUI esterna.

Tutto dedicato al mondo Apple è invece iSteg. Funziona esclusivamente su Mac OS X ed è in grado di nascondere un file all’interno di un’immagine JPEG, dando all’utente anche la possibilità di definire i parametri di compressione dell’immagine.

Occorre spostarsi online per trovare alcuni tool interessanti che vanno bene con qualsiasi sistema operativo e che hanno l’indubbio vantaggio di non dover scaricare o installare niente. A questi sani principi si rifà il tool per la steganografia offerto da Philproxy.com: permette all’utente di usare immagini JPEG, GIF o PNG ma ha il brutto difetto di non richiedere password. In pratica chiunque in possesso dell’immagine modificata può leggerne il messaggio segreto.

Non ha questo difetto invece il tool per la steganografia di Mozaiq. Una pagina permette di caricare un’immagine (PNG, non indicizzata), inserire il messaggio e la password. Chi riceve l’immagine così creata può usare invece la pagina per la decifratura e ottenere il messaggio a patto di conoscere la password. Ad esempio, tenendo ben presente il nome del blog, potremmo essere curiosi di sapere come si chiama il gatto nella foto.