Decreto Sostegni

Decreto Sostegni ed altri aiuti contro il caro energia: guida alle misure di ristoro per famiglie e imprese colpite dall’emergenza Covid, articolati nei diversi decreto Ristori e Sostegni, Sostegni-bis e Sostegni-ter. Analisi delle novità normative e approfondimento su tutti gli incentivi 2022.

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Decreto Sostegni-ter: le novità 2022

La legge 25/2022 di conversione del decreto 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) contiene una serie di novità: dalla riapertura della Rottamazione-ter ai nuovi ristori per le imprese e alle modifiche sulle regole di accesso ai bonus edilizi.

Fra le misure a sostegno delle imprese:

  • contributi a fondo perduto per PMI del commercio al dettaglio (alcuni codici Ateco) con fatturato non superiore a 2 milioni di euro e calo 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019,
  • cassa integrazione per il turismo e la ristorazione,
  • ristori per imprese chiuse o penalizzate dalle regole Covid (discoteche, parchi tematici, eventi, turismo, spettacolo),
  • contributi per il wedding,
  • l’esonero contributi previdenziali per agenzie di viaggi e tour operator per il periodo di competenza aprile-agosto 2022,
  • rifinanziamento del Fondo unico per il Turismo, per guide e agli accompagnatori turistici titolari di partita IVA.

Tra le misure contro il caro energia, c’è il taglio degli oneri di sistema in bolletta per famiglie e imprese, a cui si sono successivamente aggiunti i nuovi sconti previsti da provvedimenti contro il caro prezzi di materie prime, energia, carburanti (Decreti Energia e Decreti Ucraina).

Decreto Sostegni bis e primo Sostegni

Il Decreto Sostegni bis, ossia il Decreto Legge 73/2021 (qui il testo del Sostegni bis) recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, si articola nei seguenti Titoli:

  1. Sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi;
  2. Misure per l’accesso al credito e la liquidità delle imprese;
  3. Misure per la tutela della salute;
  4. Disposizioni in materia di lavoro e e politiche sociali
  5. Enti territoriali;
  6. Giovani, scuola e ricerca;
  7. Cultura;
  8. Agricoltura e Trasporti;
  9. Disposizioni finali e finanziarie.

=>Decreto Sostegni bis: testo e misure

L’Allegato 1 (articolo 77, comma 11) riporta alcuni differenziali di spesa 2021-2023; Allegato 2 riporta la Tabella A – Articolo 27, commi 1, 2, 3 (Esenzione prestazioni di monitoraggio per pazienti ex COVID).

Chi ha diritto ai contributi del Decreto Sostegni bis?

Tra le misure chiave del Decreto Sostegni bis, spiccano i contributi a fondo Sostegni (art. 1 del Dl n. 41/2021) e/0 Sostegni-bis alternativo (art. 1 commi da 5 a 13 del Dl n. 73/2021) per imprese e Partite IVA esercenti attività d’impresa, arte e professione o che producono reddito agrario, titolari residenti o stabiliti in Italia (con partita IVA attiva al 26 maggio 2021), con ricavi o compensi 2019 compresi fra 10 milioni e 15 milioni di euro.

  • per il contributo “Sostegni”: calo di almeno il 30% tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 rispetto al 2019;
  • per il contributo “Sostegni-bis alternativo”: calo di almeno il 30% tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 rispetto a quello del periodo 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020.

Differenza tra Contributi Decreto sostegni e Bonus Partite IVA

Mentre i Decreti Sostegni hanno previsto contributi a fondo perduto per le attività penalizzate dalla crisi Covid, con il cosiddetto Bonus Partite IVA si intende invece il sussidio ISCRO, che corrispone alla disoccupazione NASpI dei dipendenti ed è erogata dall’INPS, fino al 2023 (jna sola volta nel triennio 2021-2023).

Primo Decreto Sostegni

Il Decreto Sostegni (DL 41/2020, in vigore dal 23 marzo) ha previsto uno stanziamento di 32 miliardi di euro per potenziare gli strumenti di contrasto economico alla crisi COVID-19, articolando le relative misure in 5 capitoli:

  1. sostegno a imprese e operatori del terzo settore;
  2. lavoro e contrasto alla povertà;
  3. salute e sicurezza;
  4. sostegno agli enti territoriali;
  5. ulteriori interventi settoriali.

=> Schede di sintesi

Decreto Ristori: attività coinvolte

Nell’Allegato 1, all’articolo 1, del primo Decreto Ristori sono riportati tutti i codici Ateco delle attività alle quali è stato concesso un contributo a fondo perduto a seguito delle restrizioni imposte per cercare di arginare gli effetti di questa seconda ondata di contagi da Coronavirus in Italia ed evitare un secondo lock-down generalizzato, come quello della primavera 2020.

Nell’elenco sono indicate le percentuali applicate ai precedenti indennizzi erogati con Il DL Rilancio.

Decreto Ristori: gli indennizzi

Gli accrediti degli indennizzi del Decreto Ristori:

  • in automatico a coloro che avevano già ottenuto gli analoghi contributi del Decreto Rilancio;
  • previa domanda online all’Agenzia delle Entrate per chi invece non aveva utilizzato la precedente agevolazione, perché non l’aveva richiesta o non vi rientrava (la platea del DL Ristori è più ampia, perché viene meno il paletto dei 5 milioni di fatturato).

In buona parte si tratta del 150-200% di quanto erogato nella primavera precedente. I contributi a fondo perduto più alti sono stati previsti per discoteche e sale da ballo, chiusi da più tempo: 400% dell’indennizzo previsto dal decreto Rilancio. Più basso il risarcimento per palestre, cinema, ristoranti e bar (150-200%) per i quali il DPCM del 28 ottobre ha previsto limitazioni dal 26 ottobre al 24 novembre.

In ogni caso, il contributo non è stato superiore  150mila euro.

Le altre misure del DL Ristori

Nel provvedimento hanno trovato spazio anche:

  • la proroga della cassa integrazione per le imprese dopo le settimane già previste dal Decreto Agosto: altre 6 settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo;
  • le nuove indennità da 1.000 euro per stagionali del turismo (inclusi somministrazione o tempo determinato) e altri settori, lavoratori dello spettacolo, intermittenti, venditori porta a porta e prestatori d’opera nelle categorie più colpite dalla crisi;
  • il nuovo credito d’imposta affitti commerciali (ottobre-dicembre);
  • la cancellazione della seconda rata IMU;
  • la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio;
  • la sospensione della rata di novembre dei versamenti contributivi (cancellata per gli agricoli) per le aziende interessate dal DPCM relativamente ai lavoratori del mese di novembre.

Su PMI.it trovi modalità di accesso, approfondimenti e aggiornamenti su tutte le misure contenute nel primo Decreto Ristori (DL 137/2020) e nei successi provvedimenti emanati per aiutare l’Italia a superare la crisi dovuta agli effetti del Coronavirus.

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