Decreto Ristori: attività coinvolte
Nell’Allegato 1, all’articolo 1, del Decreto Ristoro sono riportati tutti i codici Ateco delle attività alle quali spettano i nuovi contributi a fondo perduto disposti a seguito delle restrizioni imposte dal DPCM 24 ottobre per cercare di arginare gli effetti di questa seconda ondata di contagi da Coronavirus in Italia ed evitare un secondo lock-down generalizzato, come quello della primavera 2020.
Nell’elenco sono indicate le percentuali applicate ai precedenti indennizzi erogati con Il DL Rilancio.
Decreto Ristori: gli indennizzi
Gli accrediti degli indennizzi del Decreto Ristori sono attesi per metà novembre. Verranno versati:
- in automatico, senza bisogno di presentare domanda, a coloro che avevano già ottenuto gli analoghi contributi del Decreto Rilancio;
- previa domanda online all’Agenzia delle Entrate per chi invece non aveva utilizzato la precedente agevolazione, perché non l’aveva richiesta o non vi rientrava (la platea del DL Ristori è più ampia, perché viene meno il paletto dei 5 milioni di fatturato).
In buona parte si tratta del 150-200% di quanto erogato in primavera. I contributi a fondo perduto più alti sono stati previsti per discoteche e sale da ballo, chiusi da più tempo: 400% dell’indennizzo previsto dal decreto Rilancio. Più basso il risarcimento per palestre, cinema, ristoranti e bar (150-200%) per i quali il DPCM del 28 ottobre ha previsto limitazioni dal 26 ottobre al 24 novembre.
In ogni caso, il contributo non può essere superiore 150mila euro.
Le altre misure del DL Ristori
Nel provvedimento trovano spazio anche:
- la proroga della cassa integrazione per le imprese che terminano le settimane già previste dal Decreto Agosto: altre 6 settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo;
- le nuove indennità da 1.000 euro per stagionali del turismo (inclusi somministrazione o tempo determinato) e altri settori, lavoratori dello spettacolo, intermittenti, venditori porta a porta e prestatori d’opera nelle categorie più colpite dalla crisi;
- il nuovo credito d’imposta affitti commerciali (ottobre-dicembre);
- la cancellazione della seconda rata IMU;
- la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio;
- la sospensione della rata di novembre dei versamenti contributivi (cancellata per gli agricoli) per le aziende interessate dal DPCM relativamente ai lavoratori del mese di novembre.
Su PMI.it trovi modalità di accesso, approfondimenti e aggiornamenti su tutte le misure contenute nel corposo testo del Decreto Ristori (DL 137/2020) pensate per aiutare l’Italia a superare la crisi dovuta agli effetti del Coronavirus.