Nel presentare il nuovo piano industriale per la pubblica amministrazione (oggi diventato il nuovo piano e-gov 2012), il ministro Brunetta aveva annunciato grande attenzione alla prevenzione e contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione promuovendo, tra l’altro, “l’operazione trasparenza” per rendere immediatamente pubblici una serie di dati sul personale della Pubblica Amministrazione come organigrammi, numeri di telefono, indirizzi e-mail, curricula vitae, retribuzioni lorde dei dirigenti e tassi di assenza per ogni ufficio, e per pubblicare in breve tempo anche informazioni legate ad aspetti qualitativi come gli obiettivi assegnati ai dirigenti, le valutazioni, gli indicatori finanziari di spesa e gli indicatori di qualità veri e propri. Non sorprende quindi l’istituzione di un ufficio appositamente dedicato alla trasparenza, alla lotta degli illeciti e al contrasto dei fenomeni corruttivi con ambito di applicazione orizzontale a tutti i reparti della pubblica amministrazione.
Missione e obiettivi
La lotta alla corruzione non è un nuovo obiettivo; nel 2003 l’ONU aveva proposto l’istituzione di appositi organismi nazionali e nello stesso anno l’OCSE aveva raccomandato l’attuazione della legge n.3/2003 che aveva istituito l’Ufficio dell’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione; tuttavia è il decreto n. 112 del 25 giugno 2008, poi convertito in legge n. 133 del 6 agosto 2008, che di fatto istituisce il “Servizio Anticorruzione e Trasparenza” (SAeT) rendendo l’azione di contrasto maggiormente sistematica attraverso il ricorso a strategie precise per la prevenzione dei diversi tipi di illecito.
Il SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza) nasce come servizio all’interno del dipartimento per la Funzione Pubblica ed è formato da una struttura altamente operativa perché composta da professionisti con capacità e professionalità diversificate ma complementari (magistrati, carabinieri, amministrativi esperti di economia aziendale). L’organizzazione prevede un ufficio centrale detto HUB che coordina il lavoro svolto dagli altri soggetti pubblici, competenti, chiamati SPOKE (ad es. il CNIPA, la Corte dei Conti, GdF, Carabinieri, Polizia, la Banca d’Italia ecc).