L’e-Gov per l'”efficienza efficace”

di Stefano Gorla

23 Novembre 2007 09:00

Come bilanciare modalità, risorse e tempo per un'amministrazione al tempo stesso efficiente ed efficace? Ecco una guida tra quadro normativo, vincoli politici e di bilancio

La PA rappresenta un valore aggiunto? La domanda può sembrare provocatoria se consideriamo la risposta in termini di efficacia, ossia di risultati raggiunti per la qualità dei servizi offerti ai cittadini. In termini di obiettivi non possiamo tuttavia disconoscere come dalla informatizzazione degli Enti pubblici possa derivare una maggiore efficienza interna, attraverso un miglior utilizzo delle risorse (congiuntamente alla semplificazione dei flussi informativi ed al minor numero di errori derivati) e una migliore efficacia esterna, attraverso una maggiore qualità dei servizi.

Le ICT comportano per la PA un’innovazione di processo e di prodotto. L’art. 97 della Cost.It. definisce la PA come apparato burocratico a sé stante, separata dal potere politico e caratterizzata per la sua imparzialità ed efficienza. Tuttavia il precedente art. 95 attribuisce al Presidente del Consiglio la responsabilità dell’indirizzo politico ed amministrativo. Come concretizzare questo quadro normativo che affida l’indirizzo politico al governo e la gestione ai vertici dirigenziali della PA?

Se “ICT + PA = e-Government”, dobbiamo enucleare una strategia affinché si realizzi con le ICT “il principio del buon andamento della pa”, espressamente indicato dall’art.97 Cost.It. L’efficienza della PA è determinato dal rapporto tra risultati e risorse impiegate per raggiungerli, l’efficacia dal rapporto tra obiettivi ex ante e risultati raggiunti ex post.

Modalità, risorse e tempi

I due parametri potrebbero essere ottimizzati in modo disgiunto ma ciò comporterebbe delle perdite sociali evidenziabili con un’analisi costi-benefici. Per la definizione di una strategia che consenta il raggiungimento di un punto di ottimo equilibrato occorre considerare le modalità, le risorse, i tempi necessari. In termini di modalità vi sono tre ambiti di azione:

  • A) Top down: strategia centrale con pianificazione congiunta delle iniziative, razionalizzazione degli investimenti ed uniformità dei servizi erogati
  • B) Bottom up: attuazione del principio di sussidiarietà con valorizzazione delle spinte innovative autonome delle singole amministrazioni
  • C) Sharing: condivisione e concertazione tra Enti dello stesso livello.

La lettura delle modalità si inverte (C-B-A) se consideriamo la strategia in termini di risorse: è il problema dell’efficienza. La PA è un sistema coordinato e pertanto l’uso e il riuso delle risorse appare cruciale al fine di trarre vantaggio dall’aggregazione e dalla collaborazione fra Enti diversi e per evitare duplicazioni di iniziative volte alla soddisfazione degli stessi bisogni dei cittadini. Ne deriva che la modalità si sharing è decisiva per una “efficienza efficace”.