A Verona semafori smart anticode

di Teresa Barone

7 Novembre 2013 10:00

Semafori intelligenti che dialogano con gli automobilisti rendendo il traffico scorrevole: la città scaligera partecipa al progetto europeo Compass4D.

Verona, insieme a Bordeaux, Copenhagen, Eindhoven-Helmond, Newcastle, Thessaloniki e Vigo, è protagonista del progetto europeo “Compass4D” finalizzato allo sviluppo e alla sperimentazione di nuovi sistemi volti a promuovere la sicurezza stradale.

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Nella città veneta sarà infatti sperimentata una nuova strategia volta a favorire una mobilità più sicura attraverso l?attivazione di un dialogo diretto tra conducenti e semafori urbani, reso possibile attraverso un navigatore che indica all?automobilista la velocità ideale da tenere per evitare di sostare con il rosso.

Realizzato attraverso la collaborazione tra Audi e Swarco e reso possibile anche grazie all’impegno dell’amministrazione comunale veronese, il “sistema cooperativo? si basa sul collegamento in Rete tra il meccanismo di controllo del traffico urbano e gli stessi veicoli. Un passo in avanti verso la completa trasformazione del centro scaligero in Smart City e perfettamente in linea con gli obiettivi primari del Comune, vale a dire favorire il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

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L?assessore alla mobilità Enrico Corsi descrive i dettagli del progetto e i cambiamenti ai quali andranno incontro i veronesi nell?immediato futuro: «Al termine della prima fase di sviluppo del progetto, prevista per il 2015, oltre alle 62 intersezioni semaforiche già centralizzate saranno collegate al canale informativo di guida assistita dei veicoli anche le rimanenti 104 intersezioni, raggiungendo così la copertura totale di tutti gli impianti. In questo modo le vetture predisposte potranno facilmente ottenere tutte le informazioni sullo stato degli impianti e la velocità da tenere per raggiungere l?incrocio con il verde. Con il tempo queste informazioni saranno arricchite anche da nuovi servizi all?utenza che, oltre ai veicoli equipaggiati di nuova generazione, permetteranno al cittadino di accedere ai servizi attraverso il proprio smartphone, anche muovendosi a piedi o in bicicletta.»