La Toscana punta sui Paas

di Roberta Donofrio

17 Novembre 2008 12:00

Firmata l'intesa tra Comuni e Regione per la diffusione dei servizi in rete. I Paas dovranno sostenere le amministrazioni nella lotta all'analfabetismo informatico

Amministrazioni comunali e governo della regione Toscana hanno firmato un protocollo di intesa per la realizzazione di una rete di Punti di accesso assistito ai servizi su Internet. Nati tre anni fa nell’ambito della linea di intervento “e.Toscana per le famiglie e i cittadini”, i Paas sono strutture destinate alla rimozione dei digital divide e alla diffusione delle opportunità di partecipazione e di accesso nella società dell’informazione.

Finora la rete contava 247 Paas accreditati ai quali si sono di recente aggiunti altri 36 dei comuni montani. Inoltre, la Regione Toscana, per migliorare la qualità dei servizi offerti, ha pubblicato un bando per il finanziamento delle attività. Dei 125 progetti presentati ben 42 riguardano l’alfabetizzazione informatica di base, 31 la multimedialità.

«Negli ultimi anni ? ha spiegato il vicepresidente Federico Gelli ? l’utilizzo di Internet in Toscana è cresciuto con tassi superiori a quelli nazionali e tuttavia ancora oggi nella nostra regione più di una famiglia su due non possiede un computer. Internet ha creato molte opportunità inedite, ha dato un nuovo significato a molti diritti, però al tempo stesso ha creato nuove forme di esclusione e di limitazione di questi diritti e perfino vere e proprie sacche di analfabetismo informatico. Combattere quest’ultimo non può che essere una priorità del governo regionale e i Paas, questi luoghi che consentono un accesso gratuito e assistito alla rete a tutti i cittadini, ci consentiranno di fare un passo sostanziale nella direzione di una matura società dell’informazione».

Oltre all’erogazione dei servizi di “ordinaria amministrazione”, come effettuare pagamenti, prenotazioni, compilare autocertificazioni online, si sono poi sviluppati dei Paas destinati a specifiche fasce d’utenza come gli anziani, gli immigrati, i consumatori e i turisti mettendo a loro disposizione gli strumenti più idonei al dialogo con le istituzioni.